Dopo 'Alive Again: The Breathing Shadow Part IV', album ove i Nightingale hanno dato vita a tutto il loro essere Prog/A.O.R., i nostri ritornano con un platter sensibilmente più duro, di concezione molto più Rock, anche nelle partiture più Prog Oriented, meno presenti che in passato, ma comunque sempre lì, a stimolare il genoma della band svedese. Il pregio di questo dischetto, forse è proprio questo, ovvero l'aver saputo miscelare un riffing quadrato e compatto (senza menzionare i solos, che anche se presenti con il contagocce, risuonano in una maniera Classic Metal che più Classic non si può) con improvvise aperture e fraseggi Prog, vuoi che essi derivino dalle keyboards o dai giochi dell'abile Tom Bjorn alla batteria. Dotato della solita iper produzione alla Swano, 'Invisible' riapre una nuova via d'esplorazione per il combo svedese, segnando una nuova linfa dopo 'Alive IV'. L'opener 'Still Alive' o la bellissima 'Atlantis Rising', song che più "swanica" non si può, o ancora la soffusa 'To The End', con quel mood melanconico e con quell'incedere pulsante, figlio della cinematografia modello 'Rocky' (chi ha detto Survivor, chi?) sono esempi di come applicare idee fresche (o quasi, dai - nds) alla coerenza di sempre può portare alla costruzione di nuove soluzioni di indubbio valore e di interesse. Se poi uniamo una spruzzata decisamente up tempo come può essere 'Misery', l'epicità di 'One Of The Lonely Ones' o la magia di una 'Stalingrad', song altrettanto epica, ma decisamente più sofferente ed emozionante nel suo incedere (in alcuni momenti mi sovvengono alla mente i Ten), in cui il Meastro Dan sembra veramente donare impulsi interpretativi superiori alla media, si riesce a capire come Nighingale arrivi sempre e comunque a colpire nel segno ad ogni uscita discografica. Immensa la prestazione di Mr. Swano. Neanche a dirlo. Per gli amanti del genere, oramai il nome del combo svedese è sempre più un sinonimo di sicurezza e garanzia.