Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2014
Durata:44 min.
Etichetta:Spinefarm Records

Tracklist

  1. CROSS THE LINE
  2. STARLIGHT
  3. DAWN OF YOUR CREATION
  4. THE NORTHERN END
  5. INCARNATION
  6. RUN AMOK
  7. UNHOLY DETERRENT
  8. SUNRISE IN HELL
  9. SALVATION
  10. A DIVINE COMEDY

Line up

  • George Egg: drums
  • Rob Love Magnusson: guitars
  • Nils Molin: vocals
  • Mike Lavér: guitars
  • Jonathan Olsson: bass

Voto medio utenti

Prima cosa da dire iniziando la recensione di questo nuovo lavoro dei Dynazty è: i ragazzi son cresciuti. Già con Sultans of Sin (2012) si era dimostrata una evoluzione nella band, ma qualcosa rimaneva ancora incompiuto. I giovani svedesi tornano dunque con una uscita discografica più convincente e assolutamente apprezzabile, quasi sorprendete. Prima di cominciare la discussione su Renatus è doveroso inserire una dichiarazione del gruppo riguardo questo, a parer mio, miglioramento musicale: Dopo quattro anni, tre album in studio e concerti in quasi tutti i continenti, ci siamo presi del tempo per capire dove volevamo che questa band arrivasse in futuro. Musica più pesante e veloce con grandi arrangiamenti costruiti intorno a melodie vocali sono gli ingredienti di questo disco: il primo con il nostro nuovo bassista, il primo prodotto da noi e il primo ad essere pubblicato da Spinefarm. Le novità non appartengono quindi solamente alla sfera stilistica, ma anche a ciò che riguarda alla line-up con l'ingresso del nuovo bassista Jonathan Olsson. Con Renatus i Dynazty si spostano da quel melodic metal/hard-rock verso i lidi di un più pesante heavy di matrice classica. La melodia sta comunque al centro dell'obiettivo musicale degli svedesi, ma con un riffing più pesante, una sezione ritmica più aggressiva e, finalmente, Nils Molin che accresce il proprio livello in maniera impressionante. Il songwriting risente in positivo di tutti questi cambiamenti, creando un album di livello sicuramente superiore rispetto ai precedenti. Già dall'inizio di Renatus, con l'opener Cross the Light, si parte senza freni con basso e batteria che picchiano duro, la chitarra che offre la giusta aggressività e Nils Molin che fa capire subito di aver cambiato marcia. La prima canzone è già una delle migliori dell'album. Si passa subito al primo singolo estratto, Starlight, pezzo rockeggiante, orecchiabile e pieno di energia per merito dell'intero combo scandinavo. Dawn of Your Creation vede un bel riff pesante di chitarra introdurre la straordinaria prestazione di Nils Molin, anche la sezione ritmica è sempre da lodare per precisione e impetuosità. The Northern End è un altro brano potente e melodico allo stesso tempo con un chorus difficile da togliere dalla mente, si sprecano le lodi per Nils Molin. Incarnation macina aggressività e bravura, non c'è un lato negativo da cogliere nella canzone. Renatus è uno di quegli album che ti fanno alzare il volume durante l'ascolto, cosa sempre più rara relativamente alle release del classic heavy. Run Amok parte anch'essa con grande vitalità, continuando con melodia e irruenza, sempre pregevoli sono gli assoli di chitarra e le trame intessute dalla sezione ritmica. Unholy Deterrent è ancor più pesante, tratto che denota un definitivo cambiamento di rotta per i Dynazty, una rottura rispetto al passato. Sunrise in Hell prosegue la linea tracciata dalla precedente, con una sempre più che positiva prestazione di Nils Molin. Salvation, pezzo più lungo dell'album con i suoi sette e più minuti, mostra la maturità raggiunta dalla band, con una struttura ben delineata, linee vocali perfettamente disegnate ed interpretate oltre ad un bel chorus accattivante. A Divine Comedy chiude il disco in modo dirompente, forse uno dei brani che richiamano alla lontana i vecchi Dynazty.
La conclusione in calce a Renatus è quasi ovvia. Disco imprescindibile per gli amanti dell'heavy classic, da ascoltare per il frequentatore del melodic, con un occhio di riguardo ai fans del combo svedese, sappiano che qui c'è un altro gruppo rispetto al passato, più maturo e metallico. Promossi a pieni voti.

Video di Starlight

Recensione a cura di Stefano Giorgianni

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 mag 2015 alle 14:08

E comunque "Incarnation" è la cover di "Whenever, Wherever" di Shakira.

Inserito il 09 apr 2014 alle 23:13

Oggi sono riuscito ad ascoltarmelo (in due momenti) tra un Anguish e Impaled Nazarene ... mi è sembrato proprio un bell'album ... 8,5? Magari pure no, ma mi fido chi ne sa di più in materia, e ora torno a Wintherfylleth

Inserito il 09 apr 2014 alle 15:19

Concordo in pieno con la recensione. Appena sentito il primo riff mi sono chiesto: "Ma ci sono 2 band che si chiamano Dynazty? Non facevano hard rock? Mah!" anche perchè io ero fermo al primo album. Superate le prime perplessità o meglio dubbi, che si trattasse proprio della band che volevo ascoltare, ho iniziato l'ascolto vero e proprio e il mio stupore è cresciuto pezzo dopo pezzo. Infatti siamo di fronte ad un album metal quasi power su alcuni fronti ma con melodie bellissime e soli azzeccatissimi! Inutile dire che lo sto ascoltando e riascoltando. Quindi, morale della favola: consigliatissimi! Ascoltate e ve ne innamorerete!

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