Elettro-pop-rock di radicata ispirazione religiosa.
Difficile pensare a qualcosa di più “indigesto”, almeno per una webzine che si chiama orgogliosamente Metal.it, ma invito comunque i nostri lettori più curiosi e musicalmente eurifagi a concedere una possibilità d’ascolto a questi Soul.Scream, giunti con “Distanze” al loro secondo Ep autoprodotto.
I nostri meritano attenzione perché sanno scrivere canzoni raffinate ed eleganti, e perché le loro convinzioni spirituali si tramutano in liriche sensibili e non leziose, ben lontane da ogni eventuale tentazione di carattere predicatorio o fastidiosamente proselitistico.
I primi tre frammenti della storia di Greta, una ragazza che lungo il percorso della sua esistenza, fatta di normali alti e bassi, prende contatto con la figura di Dio, si armonizzano, così, con un tracciato sonoro molto poppettoso ed elettronico (con un incremento evidente di tale orientamento rispetto al precedente “I_Am” …) di certo molto “leggero”, soprattutto per timpani poco avvezzi a tali ambientazioni, eppure ben confezionato, impreziosito dalla bella voce di Marta Ciuffreda, assai adeguata ed espressiva in una situazione artistica che guarda alle esperienze di The Cure, Depeche Mode e David Sylvian, per poi ammiccare a velleità apertamente mainstream in stile Subsonica o Planet Funk.
A questo proposito, diciamo che se, come sembra, l’intento del gruppo è di indirizzare i propri sforzi alla conquista del “grande” pubblico, sarà necessario fornire la propria proposta di un’ulteriore dose di catchyness, con una title-track molto vicina all’obiettivo e gli altri due brani leggermente meno incisivi sotto il profilo istantaneità e consistenza complessiva.
Un dischetto curato (mixaggio e masterizzazione, ancora una volta affidate a Stefano “Borrkia” Toncelli, de Il Maniscalco Maldestro …), non eccessivamente patinato e abbastanza intrigante, dunque, che fa venire la voglia di conoscere il seguito della vicenda …