Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:44 min.
Etichetta:Autoprodotto

Tracklist

  1. ABUSE
  2. 130
  3. BLACK
  4. MISUNDERSTOOD
  5. ASHTRIP
  6. SLOWDOWN
  7. TRASHID
  8. REFORMHAUS
  9. TO PLAY
  10. WARM PEOPLE
  11. FAST

Line up

  • Voxnoise: vocals
  • Franz: guitars
  • Mr Morbid: bass
  • Xaion: computer, sampler

Voto medio utenti

Non mi capita spesso di recensire band italiane "emergenti" simili a questi IndieB... La loro nascita risale al novembre 2001, periodo nel quale Xaion (campionatore) e P. Galea (basso) decidono di iniziare a sperimentare con generi come l'elettronica e il metal. Poco tempo dopo ai due si unisce il vocalist Voxnoise, che partecipa alla realizzazione di un paio di demo (le uniche release che hanno preceduto questo lavoro autoprodotto...) pubblicati nel corso del 2002. Come dicevo il materiale proposto dal terzetto (anzi, a dir la verità si può parlare di quartetto, visto che al momento la line-up include anche il chitarrista Franz...) è abbastanza inusuale, difatti qui non si ha a che fare con l'industrial metal canonico che tanto successo sta riscuotendo negli ultimi anni, ma con un sound che molto spesso si orienta pure verso l'electro e la techno. In apertura troviamo "Abuse", un pezzo di matrice EBM contraddistinto da vocals piuttosto aggressive, mentre il successivo "130" è molto meno "esasperato" e più vicino a territori electroclash. Si prosegue con "Black", un brano più metallico e feroce dei precedenti, caratterizzato anche da atmosfere oscure e solenni. Subito dopo arrivano "Misunderstood" (decisamente ricco di richiami al nu metal), "Ashtrip" (uno strumentale ipnotico e rilassante), "Slowdown" (un ritorno verso suoni molto più pesanti e corposi) e "Trashid" (una canzone con un nome che è tutto un programma e che non delude certo le aspettative, visto che al suo interno le influenze del thrash non mancano affatto!!). L'ottava traccia è la strumentale "Reformhaus", mentre la nona è "To play", una song ricca di riferimenti alla techno che potrebbe addirittura funzionare nei dancefloor alternativi! Chiudono l'album due pezzi diversissimi tra loro, e cioè il contemplativo "Warm people" e il ben più dinamico "Fast". In generale direi che il cd è un prodotto abbastanza piacevole, anche se forse lievemente "acerbo" a causa della mancanza di un filo conduttore comune a tutti gli episodi. Direi però che il percorso intrapreso dagli IndieB è molto interessante, anche perché mi sembra che abbiano volutamente evitato di rifarsi a modelli troppo trendy o scontati, cercando piuttosto di sviluppare un sound che fosse il più possibile personale. Inutile dire che quello appena descritto è un modo di fare molto apprezzabile, oltre che la dimostrazione del fatto che il gruppo è davvero partito con il piede giusto...
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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