Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:44 min.
Etichetta:Code666 Records

Tracklist

  1. A TRIPTYCH JOURNEY
  2. THE MIRE
  3. DISENCHANTED
  4. L’APPEL DU VIDE
  5. ETHEREAL BLINDNESS
  6. EMBRACE THE MAYHEM
  7. AN SOMNIUM
  8. AS SOLENESS RECEDES

Line up

  • Daniel Warrington: Bass, Vocals
  • Andrew Craig: Drums, Percussion
  • Matthew Bell: Guitars, Samples
  • Ben Vanvollenhoven: Guitars, Vocals
  • Cat Guirguis: Keyboards, Vocals

Voto medio utenti

Sia la provenienza geografica, la lontana Australia, sia la casa discografica, la nostrana Code666, erano garanzia che l'esordio sulla lunga distanza dei RIse of Avernus sarebbe stato un prodotto di qualità.
Con tali premesse "L'appel du vide", che segue l'omonimo EP di debutto del gruppo, si presenta alle nostre orecchie come un album complesso, ricco di influenze diverse, camaleontico e certamente carico di fascino.
Il progressive doom metal che etichetta i nostri è, appunto, una mera etichetta dal momento che gli otto brani del disco sono molto di più e soprattutto sono difficilmente catalogabili in una unica direzione.
Nella musica dei Rise of Avernus convivono e si contrappongono due anime opposte: da un lato quella melodica, elegante e teatrale che trova la sua musa nelle vocals delicate e nelle tastiere di Cat Guirguis e dall'altro quella brutale e distruttiva che viene sublimata dall'irruente prova vocale di Ben Vanvollenhoven pronto a distruggere ogni cosa.
Intorno ad un comparto vocale ricchissimo di sfumature il gruppo costruisce una musica sinfonica, epica, quasi folk, a volte sognante, a volte durissima riuscendo nel non facile compito di amalgamare perfettamente tutte le componenti del suo suono.
Diversi e multiformi i punti di riferimento del gruppo: My Dying Bride, Dimmu Borgir, Dark Tranquillity, Theatre of Tragedy, Death metal, Doom, eleganti partiture di sax, tasti d'avorio che dipingono scenari quasi teatrali, arrangiamenti magniloquenti, improvvisi squarci di inaudita violenza che sfumano in fraseggi quasi cinematografici, tutto questo fa parte di "L'appel du vide".

Un album, dunque, che altro non è se non un vortice di sensazioni ed umori diversi, un maelstrom che vi sbatterà in faccia con tutta la sua forza e la sua dolcissima violenza.
Un album, per dirla in modo semplice, da gustare in profondità per coglierne ogni singolo, ricchissimo, dettaglio, per assaporarne l'aroma fruttato e lo stile originale.

Per palati fini.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.