Copertina 6

Info

Anno di uscita:2004
Durata:50 min.
Etichetta:Hawino Records
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. ALL CREWS
  2. FOREVER
  3. STAY IN THE GAME
  4. BLACK GLOCK
  5. JUMPING OFF
  6. THE RUSH
  7. HECTIC
  8. MAKE THIS HAPPEN
  9. WHAT THEY WANT
  10. SMILES & CRIES
  11. UNIVERSAL

Line up

  • Rey Oropeza: vocals, guitars
  • Ares: guitars
  • Rico Villasenor: bass
  • Chris Lee: drums

Voto medio utenti

Unanimamente riconosciuti da tempo tra le band più rappresentative della scena rap metal/crossover, i Downset hanno segnato in oramai 10 anni di attività questa corrente musicale con un onesto lavoro culminante in questo "Universal", ultima fatica per la band americana. Trascinato dalla voce irriverente e scontrosa di Rey Oropeza, il sound dei Downset resta ancorato al passato e a quanto fino ad oggi proposto, come d'altra parte è anche lecito aspettarsi: basi e ritmiche altamente cadenzate, guarnite di grossi riff delle chitarre e dall'incalzante incedere di basso e batteria, sempre di sfondo al cantato grintoso e rappato, come richiede la tradizione. Il sound generale è potente e incisivo, sufficientemente incazzato e trascinante, anche se il livello medio del disco non si discosto di molta da questa sufficienza, quasi scolastica. La rabbia e la grinta che una band del genere dovrebbe scatenare, non solo dal vivo, sembra quasi tenuta a freno, abbaia ma non morde come ci si aspetterebbe. Il pregio di questa formazione è sicuramente quello di non aver ceduto minimamente alle ultime produzioni in ambito rap metal, dando vita così a un disco decisamente più crossover, cosa che se da un lato potrà suonare un po' retrò, dall'altro mostra la sincerità e onestà di una formazione difficilmente vicina ai compromessi. Qualche strizzata d'occhio al sound più melodico dei nostri giorni è possibile riscontrarla di tanto in tanto, come nel ritornello di "Forever", dove i Downset tentano quasi timidamente la strada del commerciale, con scarsi risultati e senza grande seguito. Meglio certo pestare un po' di più e lasciare da parte le atmosfere e i vocalizzi effeminati dei vari Linkin Park e della scena nu metal in generale. Un po' di indecisione forse gioca un ruolo determinate in "Universal", consegnandoci un'immagine dei Downset sfuocata e poco convincente soprattutto nelle parti meno tradizionali e meno riuscite.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

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