Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:56 min.
Etichetta:Relapse
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. AWAITING THE VULTURES
  2. OF THE SLEEP OF ISHTAR
  3. LURING THE DOOM SERPENT
  4. CONTEMPLATIONS OF THE ENDLESS ABYSS
  5. THE ELDER GOD SHRINE
  6. TEMPLE OF LUNAR ASCENSION
  7. DREAMING THROUGH THE EYES OF SERPENTS
  8. WHENCE NO TRAVELER RETURNS
  9. THE FORBIDDEN PATH ACROSS THE CHASM OF SELF-REALIZATION
  10. BECKON THE SICK WINDS OF PESTILENCE

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Per chi non lo sapesse Karl Sanders è il cantante/chitarrista dei symphonic/folk/epic/brutal death metallers Nile, e questo è il suo solo-project. Tuttavia “Saurian Meditation” non rientra nell’ordinario canone musicale di Karl, visto che qui di death metal non c’è nemmeno l’ombra. Questo progetto è tutto basato sulla musica egizia, fedele com’è, il buon Karl, alla sua passione per l’egittologia, già abbondantemente sfruttata per i Nile. Per l’occasione si è servito dell’altro chitarrista dei Nile, Dallas Toler-Wade (di origine mediorientale) e, udite udite, di mister Dave Vincent, alias il leggendario ex-cantante/bassista dei Morbid Angel.
Il sound proposto è frutto anche dello studio, da parte di Karl, degli antichi strumenti musicali dell’Egitto ed è un suono ricco di fascino e di mistero, capace di raccontarci il millenario e lento fluire delle acque del Nilo, la sacralità dei luoghi di culto egizi, tra Piramidi e Sfingi, gli enigmi dei culti di antiche divinità senza tempo come Ishtar o Ra. Il mood del disco assume spesso atmosfere doomy e molto oscure, con tribalismi ipnotici e strumenti a corde che hanno un non so che di narcotico.
Rarissimi sono i momenti elettrici, come il solo in chiusura di “The Elder God Shrine”. Sorprendono tuttavia per la loro capacità di catturare l’attenzione, nonostante la lunga durata, “Of The Sleep Of Ishtar”, “Whence No Traveler Returns” e la conclusiva “Beckon The Sick Winds Of Pestilence”.
Per il resto l’unica cosa che si può fare è chiudere gli occhi e lasciarsi andare alle suggestioni di una musica estremamente evocativa, la quale racconta le gesta di un popolo antichissimo, i cui misteri tutt’ora affascinano gli studiosi. Se siete appassionati di musica esotica e di egittologia, non potete non avere questo disco, il quale è frutto anche di veri e propri studi da parte di Karl, come egli stesso mi confessò all’epoca dell’intervista per l’ultimo disco dei Nile.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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