Copertina SV

Info

Genere:Fusion
Anno di uscita:2004
Durata:64 min.
Etichetta:Ulftone
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. HEAVY RESIN
  2. ALIENS (RIPPED MY FACE OFF)
  3. PALLADIUM
  4. JOHNNY SWING
  5. NOTHING PERSONAL
  6. E MINOR SHUFFLE

Line up

  • David Garfield: keyboards
  • Michael Landau: guitars
  • Vinnie Colaiuta: drums
  • Neil Stubenhaus: bass

Voto medio utenti

I Karizma, fondati da David Garfield negli anni ’70 e che in quest’ultima incarnazione propongono in formazione musicisti favolosi come Michael Landau, Vinnie Colaiuta e Neil Stubenhaus, suonano pura e “semplice” jazz/fusion, talvolta sfumata da suoni di derivazione rock.
Ritengo sia necessario iniziare la disamina di questo “Document”, registrato dal vivo nel 2000 tra la Germania e la Danimarca, con questa fondamentale premessa, per evitare che ci possano essere fraintendimenti, tenendo conto che gli artisti interessati sono famosi per essere validissimi ed apprezzatissimi session-men e che, prestando i loro “servigi” ai più svariati generi musicali (con un occhio anche al “conto corrente”), sono arrivanti ad esibire curriculum decisamente sostanziosi e variegati (da Madonna a Ray Charles, passando con disinvoltura da Chick Corea a Ramazzotti, nonché collaborazioni nell’ultimo disco dei Megadeth, per Colaiuta; da Al Jarreau a Mariah Carey per Landau; da Barbra Streisands ai Manhattan Transfer per Stubenhaus; dalle colonne sonore alla pubblicità, fino a Cher e George Benson, per Garfield …).
E’ superfluo affermare che la preparazione specifica dei nostri è assolutamente indiscutibile ed ineccepibile, trattandosi d’inarrivabili “fuoriclasse” di tecnica ed inventiva applicata ai singoli strumenti, ma in questo caso si tratta, a mio parere, di un cd rivolto fondamentalmente agli “iniziati” al genere, a coloro che gradiscono questo stile musicale caratterizzato da lunghissime sessioni esclusivamente strumentali, condite da assoli funambolici ed esibizioni tecniche strabilianti, ma forse non molto coinvolgenti per ascoltatori che non siano loro stessi musicisti o che, comunque, apprezzino queste particolari tipologie di sonorità.
Ciò non toglie che sia sempre un piacere poter godere del drumming fenomenale ed estroso di Mr. Colaiuta (sono curioso di sentire la sua prova in “The system has failed”, ultima fatica discografica di Dave Mustaine & Co.), dello stile fluido e della perizia chitarristica di Landau, del basso pulsante ed “illuminato” di Stubenhaus (molto più che un semplice contributo ritmico) e dell’abilità e la classe esecutiva di Garfield, come pure del loro incredibile affiatamento, ma, ribadisco, il tutto suona un po’ troppo “only for fans”.
L’unico episodio leggermente più diretto e di fruizione più “immediata” risulta essere la conclusiva “E minor shuffle”, in cui le distorsioni chitarristiche e la linea melodica più “accessibile” ne fanno una traccia apprezzabile da un numero più vasto di estimatori di musica strumentale.
Gli intenditori di musica jazz-rock, amanti di bands come Return to Forever, Weather Report e Mahavishnu Orchestra, troveranno sicuramente di che appagare i propri sensi con la musica contenuta in “Document” (un live dalla resa sonora sicuramente buona), mentre per tutti gli altri, compresi quelli che vogliano estendere i propri orizzonti musicali magari più prettamente d’estrazione “metallica”, credo sia opportuno un attento ascolto “cautelativo”, per evitare di giudicare il platter esprimendosi con il classico “bravi, ma … basta!”
Recensione a cura di Marco Aimasso

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