Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:18 min.

Tracklist

  1. CIVIL FAILURE
  2. ADRENALINE OF THE NIGHT
  3. UPLOAD YOUR LIFE
  4. GHOST CITY
  5. ASTEROID (KILLING JOKE COVER)

Line up

  • Giuseppe Pascale: vocals, keyboards
  • Gianluca Molè: guitars, samples
  • Giuseppe Tatangelo: bass
  • Enzo Rotondaro: drums

Voto medio utenti

Il qui presente "Equilibrium Part II" segue quella che era stata la sua prima metà ("Equilibrium Part I" uscito nel 2009), seppur con qualche anno di ritardo sulla tabella di marcia, infatti, al di là delle loro intenzioni i Glacial Fear hanno iniziato a lavorare ai nuovi pezzi sono a inizio di quest'anno.
Temo che questo lungo intervallo, non previsto, possa essere l'ennesima dimostrazione di come non abbiano mai avuto vita facile, ma serve anche a testimoniare che la formazione calabrese, con Gianluca Molè ormai unico membro fondatore ancora presente e a tirare la carretta, non ha mai rinunciato a combattere e a evolvere la propria proposta musicale.

E rieccoli qui con un nuovo lavoro che si accoda a una discografia piuttosto nutrita, ma che non sempre ha raccolto quanto meritato. Chissà che ora "Equilibrium Part II" non inverta il trend: i Glacial Fear se lo meriterebbero, e non come un premio alla carriera, ma semplicemente per l'efficacia delle cinque canzoni che ci propongono nell'occasione.

Rispetto agli esordi (e tocca andare indietro sino ai primi anni '90) i Glacial Fear hanno apportato non pochi cambiamenti al proprio modo di intendere e interpretare il Metal, il loro Death/Thrash via via ha registrato l'influenza di gruppi come Godflesh, Prong, ma anche dei Voivod, Sepultura o Fear Factory, con i suoni che si sono fatti maggiormente articolati e taglienti, ancor più pregni di groove e - perdonatemi... - glaciali.
E i Glacial Fear non hanno nemmeno abbandonato la propensione verso liriche e titoli ispirati dalla fantascienza, la stessa inclinazione che ritroviamo nella cover scelta per chiudere questo lavoro: "Asteroid" dei Killing Joke.

5 seconds till it hits us
3 seconds to ground
1 second to….




I am
I hear
I see
I feel
I review
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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