Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:61 min.
Etichetta:Universal Music

Tracklist

  1. VICTIM OF RITUAL
  2. 500 LETTERS
  3. LUCID DREAMER
  4. NEVER ENOUGH
  5. MYSTIQUE VOYAGE
  6. DARKNESS
  7. DELIVERANCE
  8. NEVERLIGHT
  9. UNTIL SILENCE
  10. MEDUSA

Line up

  • Tarja Turunen: Vocals, Piano
  • Kevin Chown: Bass
  • Christian Kretschmar: Keyboards
  • Alex Scholpp: Guitars
  • Mike Terrana: Drums
  • Max Lilja: Cello

Voto medio utenti

Tarja Tarja Tarja... che cosa complicata è ascoltare un tuo album e quanto è terribilmente arduo darne una valutazione oggettiva che non sia influenzata dal tuo passato. Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi dal nuovo lavoro dell'affascinante cantante finlandese nè tantomeno cosa avrei preferito trovarmi davanti, se un ritorno alle origini o un taglio netto con il passato.

Il primo ascolto mi ha leggermente spiazzato ma non tanto da farmi girare la testa, perché la scelta finale è stata quella di creare una sorta di portale dimensionale, se mi lasciate passare il termine da gioco di ruolo fantasy, posto esattamente a metà strada tra il vecchio e il nuovo che almeno in teoria non avrebbe dovuto scontentare nessuno ma che in realtà potrebbe finire con il fare arrabbiare tutti.

Dico subito che non ho mai amato le voci femminili nel metal ma che Tarja Turunen ha sempre avuto un posto di tutto rispetto nel mio cuore e che continuerà sempre ad averlo, qualunque cosa faccia. Quindi niente pregiudizi.

Prima dell'uscita del disco sul canale dedicato erano già stati pubblicati i video di Victim of Ritual e Never Enough che dovrebbero essere i due singoli e che sono due canzoni che legano molto con la carriera meno recente, ma che sembrano abbastanza ispirate e nel complesso anche riuscite. La prima è ricca di orchestrazioni in pieno stile vecchi Nightwish mentre la seconda si basa su un bel riff aggressivo il giusto che ben si sposa con i giochi di voce che caratterizzano soprattutto la parte finale.

L'intero lavoro sembra dividersi in due parti distinte in cui l'unico elemento comune è la voce di Tarja. Da una parte abbiamo le due canzoni sopracitate alle quali vanno ad aggiungersi Neverlight e Until Silence che insieme formano il blocco più ancorato alle sonorità che l'hanno resa famosa prima che si dedicasse alla carriera da solista, dall'altra troviamo un gruppo di canzoni più vicine alla sua fase più recente e introspettiva che non disdegna qualche ammiccamento al mainstream. Ecco quindi che abbiamo canzoni leggere come 500 Letters (fortunatamente l'unica del lotto) e lunghe incursioni in territori in cui sono le sensazioni più profonde e intime a farla da padrone come nel caso di Lucid Dreams, Mystique Voyage, il cui titolo dice proprio tutto, e Deliverance che permettono al disco di respirare un'aria diversa, aiutate anche dalla bella cover di Darkness di Peter Gabriel, canzone di un genere lontano mille miglia ma che non stona affatto con il resto.

Il maggior difetto di Colours Of The Dark è che vive sempre in bilico tra quello che Tarja era e quello che vorrebbe essere, senza mai prendere una direzione precisa e lasciandoci sempre con il dubbio di quello che verrà dopo. Detto questo, stiamo parlando comunque di un buon disco che è perfettamente tarato sulla voce e sullo stile della cantante finlandese che regala sempre emozioni particolari e che segna un netto passo avanti rispetto alle precedenti uscite da solista.
Recensione a cura di Massimiliano 'Koru' Cammarota

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