Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:46 min.
Etichetta:Rude Recorz

Tracklist

  1. TAKE WHAT YOU CAN CARRY
  2. LOVE & DRUGS
  3. RUN
  4. WHITE WALLS
  5. HAPPY
  6. BIRTHDAY IN LOS ANGELES
  7. BLOOD RED
  8. KENNEDY CURSE
  9. SAD SONGS
  10. FUCKED UP KIDS
  11. THESE FOUR WORDS
  12. FOREVER HALLOWEEN

Line up

  • John O'Callaghan: vocals, guitar
  • Kennedy Brock: guitar
  • Jared Monaco: guitar
  • Patrick Kirch: drums
  • Garrett Nickelsen: bass

Voto medio utenti

Nella vita, si sa, si nasce, si cresce, (forse) ci si riproduce e si muore. La storia dei The Maine, gruppo americano di quelli che su MTV passavano ogni quarto d'ora nel 1999, non è tanto diversa da quella dell'uomo comune.

Nati nel 2007 in America, i The Maine sono uno di quei tipici gruppetti di teenagers messi su alla buona, tanto per far sbavare e bagnare qualche 14enne alle prime crisi ormonali. Bam, operazione riuscita, i ragazzini passano sotto Warner Bros, mica pizza e fichi e nel 2010 fanno uscire "Black and White", l'album che li consegna al mainstream americano, quello che butta giù praticamente tutto quello che gli viene propinato assieme a un bottiglione di Coca Zero, album al quale fa seguito nel 2011 il meno fortunato "Pioneer", uscito per etichetta indipendente Action Theory.
Ma la musica? Fondamentalmente è qualcosa di risibile, pop-punk-"rock" nella sua forma più adolescenziale possibile, banale e scontato. Una noia, però loro sono bellini da guardare e le ragazzine ormai 17enni continuano a sbavare.
Poi cosa succede? Succede che, come nella vita, si cresce. E così i The Maine crescono, nel look (confrontare una foto di oggi con una di 3 anni fa è impietoso) e nella musica, assimilano elementi alternative e post grunge e finalmente sfornano un disco, questo "Forever Halloween", che offre più di uno spunto interessante.
Il vocalist John O'Callaghan riesce al quarto disco a far sentire quali sono le potenzialità della sua voce, il resto della band suona il solito mix di pop, punk e rock ma lo fa con una percentuale maggiore di rock, sempre senza esagerare, ma tanto basta a rendere le composizioni decisamente più interessanti di quanto visto in passato.
Mi hanno ricordato parecchio gli ultimi Puddle of Mudd in versione soft, ma sicuramente il paragone è calzante e il risultato di questa mutazione è un disco che sicuramente non finirà per fare il reggi-tavolino come l'ultimo disco di B-Sides recensito da queste parti, ma quantomeno su quel tavolino ci potrà stare sopra. Ok, magari non in bella vista, ma quantomeno sopra.

I The Maine quindi si prendono una bella rivincita rispetto al passato più recente e si scrollano di dosso quella scomoda etichetta di gruppetto pop per ragazzine che li ha accompagnati lungo tutto il corso della loro breve carriera. Non siamo davanti a nulla di trascendentale, chiariamoci, ma in conclusione "Forever Halloween" si rivela un dischetto allegro e decisamente piacevole.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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