Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2004
Durata:45 min.
Etichetta:Season of Mist
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ALONE
  2. THE SUN WILL BURN BLACK
  3. TERMINAL
  4. LIES...PAIN...HATE
  5. THE ART OF FEROCITY
  6. HERE WE LIE
  7. ENGULFED BY THE SWARM
  8. DESOLATE PARADISE
  9. THE BATTLE

Line up

  • Kevin McClintock: vocals, guitars
  • Dan Loughry: guitars
  • Monty Mukerji: bass
  • Brian Deal: drums

Voto medio utenti

È la prima volta che sento nominare questi Polterchrist, band americana di Philadelphia, e se non erro questo dovrebbe essere il loro primo full-lenght, dopo un paio di demos.
Sono rimasto sinceramente impressionato dalla carica animalesca e bestiale della band, la quale per tutta la durata dei 45 minuti di questo “Engulfed By The Swarm” ci regala un assalto brutale e senza sosta, ricco di sfaccettature e dinamismo. Il sound ha qualche retaggio thrash ma si muove per la maggior parte in un brutal death metal tinto qualche volta di black, anche grazie ad alcuni azzeccatissimi screams e ad alcune atmosfere malvagie, e talvolta assume un mood quasi progressivo. Il singer è un orco inferocito supportato da una band di pazzi macellai che torturano i propri strumenti, mettendo in mostra delle buonissime proprietà tecniche. Il disco è disseminato di assoli vertiginosi e di un drumming tecnico e dinamico, e per questo ancora più devastante, con blast beats violentissimi.
Tuttavia la band non suona, come molte altre, in maniera piatta e monocorde, ma sa anche variare la propria proposta con elementi che talvolta sembrano cozzare con la proposta della band, ma che alla luce dei fatti ne esaltano le qualità. Parlo di “Desolate Paradise” con la sua alternanza tra brutalità, melodia e assoli dal flavour progressivo, parlo di “Lies…Pain…Hate” e le sue backing vocals quasi cibernetiche, l’intro melodico/acustico che sfocia in un assolo grandioso di “Terminal” (song comunque violentissima e molto blackish), l’intro completamente dark/electro di “The Art Of Ferocity” o quello epico guerresco, con suoni di battaglia e clangore di spade che cozzano su scudi, della guerresca e finale “Battle”, song letteralmente devastante.
Questo disco ha poche pecche, riuscendo praticamente a regalare tutto quello che ci si può aspettare da un disco death metal (francamente dà anche qualcosa in più). Voglio mantenere un basso profilo in sede di valutazione, ma gli amanti di bands come Immolation, Skinless e Dying Fetus troveranno pane per i loro denti. I Polterchrist sono gente con le palle. A buon intenditor…
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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