Copertina 4,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:43 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. END OF DISCLOSURE
  2. TALES OF THY SPINELESS
  3. THE EYE
  4. UNITED WE FALL
  5. 44 DOUBLE ZERO
  6. HELL IS WHERE I STAY
  7. SOLDIER OF FORTUNE
  8. WHEN DEATH CALLS
  9. THE RETURN

Line up

  • Peter Tägtgren: vocals, guitars, keyboards
  • Mikael Hedlund: bass
  • Horgh: drums

Voto medio utenti

Gli Hpocrisy sono uno dei gruppi più miracolati del panorama musicale metal, non solo nel campo estremo: due album iniziali tecnicamente imbarazzanti ma musicalmente discreti, una tripletta ottima rappresentata da "The Fourth Dimension", "Abducted" e "The Final Chapter", rispettivamente pubblicati nel 1994, 1996 e 1997, un lavoro omonimo decente uscito nel 2000 e da allora un'ecatombe di dischi che vanno dall'appena sufficiente (quando va bene) al tristemente mediocre o addirittura al pessimo, come nel caso dei più recenti "Virus" o "A Taste Of Extreme Divinity".

Sfortunatamente questo nuovissimo "End of Disclosure" non inverte la rotta, anzi purtroppo si segnala come uno dei cd più brutti mai pubblicati dagli Hypocrisy: a questo punto è lecito pensare che Peter Tagtren sia assai più abile come produttore (mitici Abyss Studios!) che come musicista e che con i 3 album della gloria sia stato solamente fortunato o incredibilmente ispirato, dato che poi ce ne sono ben 6 sotto la media ed un paio ascoltabili ma nulla più.

"End of Disclosure" è un lavoro piuttosto imbarazzante, che si solleva in 3 o 4 brani al massimo ("The Eye", "United We Fall", "Soldier of Fortune"), che non riesce a convincere nei brani più tirati, che risulta incredibilmente banale in quelli più melodici con tappeti di tastiere che sarebbero stati inadeguati persino 15 anni fa e che riesce a non annoiare solamente in quella che una volta era la specialità della casa, ovvero i brani più lenti e cadenzati, supportati da un'aura oscura e maligna come ai bei tempi di "Roswell 47" o della leggendaria "Apocalypse".

C'è poi la sciagurata scelta di aprire il disco con la traccia omonima che oltre ad essere una delle più brutte presenta una sorta di scream anzichè il classico growl (come sarà nei pezzi più avanti nella tracklist) che onestamente non riesce a convincere ed indebolisce oltremodo una canzone nata già morta.

Il fatto che gli Hypocrisy, MOLTO furbescamente, siano riusciti ad accaparrarsi uno status assai forte nella scena metal, anche grazie al sempiterno contratto per la potentissima Nuclear Blast, partecipazioni fisse ai grandi eventi e vendite più che soddisfacenti, non può coprire le lacune di una band che praticamente non riesce ad azzeccare un disco pienamente convincente da quasi 14 anni, ovvero da quel lavoro omonimo uscito nel 1999, una vita fa.

Inspiegabilmente acclamati e supportati, gli Hypocrisy continueranno imperterriiti nella loro carriera ed anche questo "End of Disclosure" sarà un successo artistico e commerciale. Noi rivolgiamo altrove lo sguardo, al loro glorioso passato, ed al presente di formazioni molto più in gamba e motivate di loro.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 mar 2013 alle 16:15

Menomale che non sono tutti incompetenti come voi :)

Inserito il 22 mar 2013 alle 22:57

Disco penoso

Inserito il 22 mar 2013 alle 15:23

Hypcrisy, i Queensryche del metal estremo (il disco non l'ho sentito, nè tantomeno è una band che seguo, questa cosa l'ho dedotta dalla recensione)

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