Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2013
Durata:50 min.
Etichetta:Les Acteurs de l'Ombre Productions

Tracklist

  1. SOUS LES RANGS
  2. L'APPRENTI
  3. EVOLUTION FICTIVE
  4. VAIN
  5. AGANIPPE
  6. LA FIGURE DANSANTE DE L'INCOMPRéHENSION
  7. A MON OMBRE
  8. AU FOND D'UN VERRE DE POUSSIèRS
  9. IXTAB
  10. LA RONDE DES MUSES FâNéES
  11. VARIOUS SHADES OF BLACK

Line up

  • Decay: Drums
  • Hazard: Vocals, Guitars
  • Rust: Vocals (backing), Guitars
  • Vaerohn : Vocals (backing), Bass

Voto medio utenti

La scena estrema francese continua a dimostrarsi una delle più vive nonché più ricche di tutto il panorama mondiale grazie all'uscita di album spesso di ottima fattura.
I Way to End, qui al secondo lavoro, si inseriscono proprio all'interno di questa scena e lo fanno attraverso una musica poco ortodossa perché capace di guardare in mille direzioni diverse.
Del resto il gruppo stesso definisce la sua proposta schizo black metal e ascoltando "Various Shades of Black" non si può che essere d'accordo con loro.
Se la base di partenza è certamente il black metal, dal taglio epico ed evocativo come l'uso dei cori ci sottolinea abilmente, il gruppo inserisce anche grosse dosi di death tecnico, in particolare nelle ritmiche sincopate e nell'uso della chitarra precisa e chirurgica, puntate in territori grind, ascoltate bene le voci, momenti dal sapore industrial/marziale e partiture più sperimentali dal taglio malinconico e quasi teatrale, vicine alle idee degli Arcturus, che rendono questo album abbastanza avvincente seppur non facile da digerire.
A prevalere, come sottolineavo prima, è l'atmosfera epica che trova il suo climax in "A mon ombre", brano che all'inizio avevo preso per una cover di "Where Dead Angels Lie" dei Dissection (e non è detto che non lo sia), ma che poi, nella seconda parte tende, invece, a ricalcare le orme degli Emperor più evocativi. Va sottolineato, tuttavia, che questo brano è avulso dal contesto generale nel senso che sul resto del disco i Way to End danno prova di una forte personalità e di una vena "folle" che marchia a fuoco la loro musica.
Per definire in poche parole questo album direi che "Various Shades of Black" è atipico nel suo essere tradizionale: non so se rendo l'idea, ma, tutto sommato, una possibilità a questo gruppo io la concederei.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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