Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2002
Durata:44 min.
Etichetta:Iron Glory
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. FALLEN ANGEL... ETERNAL SLEEP
  2. ILLUSIONS
  3. BLACK DREAM
  4. PERISH FOR BEAUTY
  5. THE AWAKENING
  6. DELIVER US FROM EVIL
  7. AS DAYLIGHT FADES
  8. IN FIRE'S LIGHT
  9. LAST EMBRACE
  10. DRAGON TEARS - PART II

Line up

  • Thorsten "Buddy" Kohlrausch: vocals
  • Michael Lowin: bass
  • Torsten Sauerbrey: drums, guitar, key

Voto medio utenti

I Dark at Dawn stanno per arrivare al decennio di attività, un appuntamento che per il gruppo tedesco coincide anche con il passaggio sotto le ali della AFM Records. Nel frattempo però realizzano un ultimo album per la precedente etichetta, la Iron Glory. Solitamente l'album che chiude un rapporto tra gruppo e la rispettiva label finisce con essere un live oppure una raccolta, ebbene "First Beams of Light" fa parte della seconda categoria. Un gradevole scorcio sul passato della band poiché vengono ripresi in una nuova versione i brani tratti dai primi demotape del gruppo: "The Awakening" ('93) e "As Daylight Fades" ('94), ai quali si aggiunge una valente e personale cover di "Deliver Us from Evil", ovviamente dei Warlord. Alcuni brani lasciano ovviamente trasparire qualche piccola ingenuità ma la maggior parte non suona assolutamente datata, tutti nel classico stile dei Dark at Dawn: un Power Metal grezzo dai contorni tenebrosi dove si impone la voce roca e sofferta del cantante Thorsten Kohlrausch. Tra le canzoni migliori l'opener "Fallen Angel... Eternal Sleep" e la seguente "Illusions", ed entrambe confermano la mia impressione di un gruppo a metà tra i Grave Digger ed i "vecchi" Sentenced. Su tutte però si colloca la semiballad "Black Dream", che alterna sapientemente parti acustiche ed elettriche. Tre su tre: un ottimo inizio per "First Beams Of Light", ed in verità anche più avanti grosse cadute di tono non se ne trovano, forse solo sull'epica "Dragon Tears - Part II" e la doomeggiante "The Awakening" che si rivelano un po' noiose e piuttosto scontate. Ancora atmosfere doom, ma sicuramente meglio riuscite, sulla malinconica "Last Embrace", altro highlight dell'album. Quindi un dischetto interessante, ma il precedente "Crimson Frost", discreto nonostante qualche pecca, resta sicuramente l'album più rappresentativo del gruppo. Ed ora resto in attesa di ascoltare cosa un gruppo dalla spiccata personalità come i Dark at Dawn saprà offrirci nel prossimo futuro, con un nuovo ed importante contratto discografico e spero con una line-up assestata, dato che al momento sembra trovarsi ancora senza chitarristi di ruolo.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.