Copertina 5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2012
Durata:45 min.
Etichetta:Dreamcell

Tracklist

  1. MIDNIGHT OF SILENCE
  2. EROICA
  3. NATURAL MOTION
  4. THE NARROW WAY OF JULIETTE
  5. BASTETH’S KISS
  6. AGHARTI 1
  7. AGHARTI 2
  8. AGHARTI 3
  9. CARTHAGO NOVA
  10. SYBIL OF DARK

Line up

  • Ligeia – voce
  • Still – tastiere, voce
  • Raven - chitarre e voce
  • Fade – basso
  • Gianz – batteria

Voto medio utenti

Mi dispiace stroncare una band al suo debutto, ma proprio non ci siamo. Già a partire dalla biografia, che sembra un piccolo trattato di antropologia/filosofia, pomposa e piena di paroloni, come se ci si stesse accostando a chissà quale opera ermetica e colta. Magari negli intenti della band questa voleva esserlo davvero, ma, prima di porre tanta carne al fuoco, bisognerebbe valutare meglio le reali capacità, altrimenti, dopo aver letto quel piccolo trattato, la figuraccia è doppia. Però, a ben guardare (anzi, sentire) il tratto dominante dei Levania è proprio l'eccessiva pomposità, mi tocca dire, ahimè, pretenziosità. La musica è un mix fra il power sinfonico e romantico dei Kamelot, con melodie a tutto campo e ampie parti sinfoniche, il gothic metal e qualche apertura al medioevo. A bilanciare tanta morbidezza ci pensano le frequenti incursioni nel death doom e nell'epic metal, che accelerano le ritmiche e rendono le chitarre potenti e d'impatto. Primo difetto: strutture complesse, iper arrangiate ed elaborate... senza averne le capacità. Risultano solo verbose, ridondanti, soporifere. Secondo difetto: sia Ligeia, autrice delle parti liriche e di molte clean vocals, che Raven e Still autori delle parti growl, screaming e clean, semplicemente non dovrebbero fare i cantanti o, magari, sì, ma dopo essersi debitamente esercitati. La peggiore è la voce femminile, intonata ma noiosa e con un timbro proprio sciocchino, già a metà del primo brano diventa irritante, poi cade semplicemente nel ridicolo. A ruota la seguono le clean vocals maschili; quando poi ci si mette a recitare/declamare, come in Natural Motion, per esempio, l'ascoltatore resta senza parole. Il growl si salva, ma, per carità, il tentativo di cantato black in Sibyl of the Dark mi ha fatto venire un singulto. Terzo difetto: la produzione, che rende il tutto plasticoso e finto. Ecco, l'ho detto. Il lato positivo che emerge è che la tecnica musicale degli strumentisti c'è, usata male, ma indubbiamente alta. Allora, fermatevi, risistemate le cose all'interno della band e mettete a frutto le vostre capacità.
Recensione a cura di Laura Archini

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