Copertina 8

Info

Anno di uscita:2012
Durata:45 min.
Etichetta:Rage in Eden

Tracklist

  1. PILLARS OF ICE
  2. A GENTILE MAN
  3. IRON FLOWERS
  4. LABOUR
  5. COAT OF ARMS
  6. RED RIVER TIDE
  7. THULETIDE (ORIGINAL VERSION)
  8. LIMBS UND WIND
  9. BLUE ICE
  10. AN EMPTY HOUSE
  11. BRINGING IN THE SHAVES
  12. THE GRIP OF NIGHTFALL
  13. SHOVEL

Line up

  • Jason Thompkins: Vocals, Chantings, Guitars, Bass, Keyboards, Bells, Drums
  • Axel Frank: Vocals, Guitars, Keyboards, Flute
  • Jamey Thompkins: Keyboards, Guitars

Voto medio utenti

Jason Thompkins, meglio noto sotto lo pseudonimo di Harvest Rain, è un musicista originario della Carolina del Sud con all'attivo una produzione abbastanza corposa di lavori, anche con il suo vero nome e con l’alter-ego Cain River, in cui si è fregiato della collaborazione di Tor Lundvall e Matt Howden. La particolarità di Gentile Peasantry è che i pezzi sono stati
registrati durante la stessa sessione in cui lo furono quelli di Blood Hymns nel solstizio del 2007. Anche qui, infatti, trovate Pillars of Ice, con l'aggiunta del cantato, ovvero una formula magica di Guido Von List. Presente anche Thuletide nella versione originale senza tastiere. Questo album sarebbe dovuto uscire sotto il moniker Cain River e rappresenta il primo tentativo di Thompkins di aggiungere chitarre elettriche e batteria al sound degli Harvest Rain, per passare dal classico dark folk alla dark wave. Come Blood Hymns anche questo lavoro è dedicato alla figura di Miguel Serrano, coltissimo filosofo, esoterista e politico facente parte del partito nazista cileno. Restando in patria, l'unione di idee di destra, cultura eurocentrica e ricerca esoterica non può non accomunarli ai Blood Axis. Coerente anche l'interesse per la storia della Carolina del Sud e per il folklore locale. Musicalmente in brani come Iron Flowers e la sopracitata Thuletide troviamo sonorità new wave/post punk (vengono in mente i Death in June di Nada!, ma anche i The Smiths), accanto ad un più classico repertorio dark folk che si rifà a capisaldi come Strenght Through Joy, i Death in June folk, Sol Invictus (Pillars of Ice, A Gentile Man, Labour). Fino a Night Chorus gli Harvest Rain, pur nel loro classicissimo neo folk, avevano un retrogusto psichedelico che li caratterizzava; da Blood Hymns hanno virato verso un'interpretazione quasi perfetta del genere, estremamente piacevole da ascoltare, ma priva di originalità. I brani sono di ottima qualità, ben arrangiati e cantati, coinvolgenti, ed il cd vale sicuramente l'acquisto. Peccato per questo rientro nell'alveo dell'ortodossia.
Recensione a cura di Laura Archini

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