Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2004
Durata:50 min.
Etichetta:SPV
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BLACK RAIN
  2. HYDROPHOBIA
  3. INVITATION TIME
  4. THE MIRACLE DANCER
  5. AMONG THE GODS
  6. NEW WORLD SYMPHONY
  7. SHIP OF FOOLS
  8. SEVEN SEAS
  9. MEET YOU IN HEAVEN
  10. ARABIA

Line up

  • Klaus Dirks: vocals
  • Matthis Mineur: guitars
  • Oliver Fuhlhage: guitars
  • Thorsten Plorin: bass
  • Arved Mannot: drums
  • Sascha Onnen: keyboards

Voto medio utenti

Credete che il Power Metal abbia già dato il meglio di sé? Non ne potete più di ascoltare gruppi che ripercorrono fedelmente le orme di Helloween e Gamma Ray? La vostra opinione è quantomeno comprensibile, e per rispettare le vostre idee, per evitarvi un'inutile perdita di tempo, vi consiglio di smettere di leggere. In caso contrario, benvenuti nello straordinario mondo dei Mob Rules! “Among the Gods”, il quarto album della giovane e prolifica storia del gruppo tedesco, è classificabile in quello che, molti anni fa, è stato definito Happy Metal: canzoni veloci ed orecchiabili, atmosfere serene e solari, assoli melodicissimi e trascinanti, ritornelli catchy, un singer dalla voce alta e pulita. Il disco è veramente piacevole, si lascia ascoltare senza troppe pretese, e già dopo pochi ascoltati potreste ritrovarvi a canticchiare i cori delle canzoni: questa incredibile immediatezza riflette però una decisa carenza di originalità, ed è proprio questo il peggior difetto di un disco formalmente perfetto, ma davvero troppo ordinario. Il disco di apre con il feeling epico ed oscuro di “Black Rain”, lascia spazio alle orecchiabilissime speed song “Hydrophobia” e “Invitation Time”, toccando poi le sponde del Brasile con “The Miracle Dancer”, episodio che può ricordare gli Angra di “Holy Land” per l'uso di sonorità tipicamente sudamericane. La title-track è invece una mid-tempo pomposa e solenne, seguita dalla consueta ballad (“New World Symphony”), che si distingue per l'epicità che la pervade. “Ship of Fools” sembra scritta dalla penna di Tobias Sammet, e in particolare il ritornello ricorda moltissimo l'ultimo singolo degli Edguy; con “Seven Seas” si torna su ritmi più cadenzati e ritmiche più taglienti, con il classico chorus zuccheroso, e quando ho sentito “Meet You In Heaven” ho controllato che nel lettore cd non fosse finito uno degli ultimi album degli Stratovarius... poi è arrivato il solito ritornello stile Freedom Call, e ho capito che l'album dei Mob Rules era ancora al suo posto. Il disco si conclude con una nuova mid-tempo, “Arabia”, che, come si intuisce dal titolo, presenta alcune interessanti sonorità orientaleggianti, rivelandosi uno degli episodi più riusciti (e personali) dell'intero album. Con “Among the Gods” i Mob Rules non riusciranno di certo ad entrare nell'Olimpo dei gruppi Metal, ma sicuramente troveranno qualche nostalgico capace di apprezzare la loro proposta musicale: il disco esce anche in versione a tiratura limitata, con un secondo cd ricco di videoclip, interviste, making of e tracce live.
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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