Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:52 min.
Etichetta:MTM
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. YES I'LL TRY
  2. NEVER TRUST A STRANGER
  3. THE RUN ( I WANNA SEE THE SUN GO DOWN)
  4. FREEDOM IS ALL
  5. PHANTOMS
  6. WHY ARE THE CHILDREN DYING
  7. TAKE ME HOME
  8. THE GATES OF HEAVEN
  9. I JUST NEED YOUR LOVE
  10. I NEED MY CHILD
  11. WHAT
  12. HEARTATTACK (BONUS TRACK)

Line up

  • Tobias Ohman: keyboards
  • Sven Schonfeldt: drums
  • Patrik Jonsson: lead vocals
  • Peter Carlsson: guitars
  • Jan Andersson: lead guitars
  • David Nystrom: bass

Voto medio utenti

Nati nella fredda terra di Svezia, i Far North pubblicano l'album "What?!" per la prima volta nel 1993 per un' etichetta che fallì poco prima che partissero per un tour in Giappone, che non ebbe mai luogo. A dieci anni di distanza la MTM Classix li inserisce in un progetto che prevede la ristampa di una serie di album reperibili solo su internet o a prezzi esorbitanti e "What?!" vede nuovamente la luce. Da buoni svedesi i Far North subiscono il fascino di eroi nazionali quali Malmsteen e Europe, riconoscibili come forti influenze nella loro musica. Pur essendo datato 1993 questo album pare essere stato scritto negli anni 80 e mescola hard rock, rock melodico e qualche volta pop, il tutto dominato pesantemente dalle tastiere. La sezione ritmica si sente poco (difetto gravissimo, secondo me...) e il cantante non travolge gli ascoltatori né per talento né per originalità. Le vere protagoniste di questa release sono tastiere e chitarre. Sin dall'ascolto del primo brano "Yes I'll Try" è chiaro che il tastierista abbia i poster di Mic Michaeli degli Europe appesi in camera e che il chitarrista possieda tutti i bootleg di Yngwie Malmsteen. Andersson si lancia spesso e volentieri in assoli improbabili lunghi e velocissimi ma poco personali; non che la tecnica gli manchi, tutt'altro, ma distinguerlo da altri 100 chitarristi sarebbe difficile. Poche le canzoni a spiccare rispetto al resto: "Phantoms" ha una bella melodia di tastiere vagamente medievale e " The Gates Of Heaven" è il brano più sfacciatamente Malmsteen, basti sentire il solo intro. La strumentale "What" è un potente sonnifero e la bonus track "Heartattack" avrebbe potuto essere tranquillamente omessa. Da notare l'assenza della classica ballad. Il resto è senza infamia e senza lode, ma dubito che questo sia un disco da ascoltare più di un paio di volte.
Adatto ai maniaci delle tastiere.
Recensione a cura di Elena Mascaro

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