Copertina 6,5

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2012
Durata:55 min.
Etichetta:Firebrand Media Services Group

Tracklist

  1. IMPRESSIVE HAIR
  2. OFF THE DEEP END
  3. RAVEN’S EYE PT 1
  4. THE ART OF WAR
  5. THE VOWELS OF THE EARTH
  6. AMAZING TALES
  7. CJ’S BLUES
  8. DOWN ON THE FARM WITH A SCREAMING BLUE GARGOYLE
  9. FIRE IN YOUR LIBERTY
  10. HELL AND BACH
  11. LEAP OF FACE
  12. SAHARA MOON
  13. THE INACCURATE CONCEPTION

Line up

  • Graham Greene:6 & 7 string guitars, bass, keyboards, rhythm programming, chants and harmonies on Sahara Moon
  • Donna Greene: "Lead and backing vocals on Fire In Your Liberty"

Voto medio utenti

Avevamo già incontrato Graham Greene tra le fila della band di Jac Dalton in occasione della realizzazione di Icarus, adesso invece siamo alle prese con un album tutto suo.
Con Leap of Face –che arriva anch’esso dalle nostre parti dopo anni dal primo release (era il 2006)- Greene ci propone un lavoro senza dubbio degno di nota e ci dimostra il perché sia considerato tra i migliori chitarristi rock della sua nazione, o lo sciamano della chitarra per i riferimenti al voodoo presenti nelle sue opere, e in effetti delle sfumature simili sono ancora facilmente individuabili; l’impostazione prettamente melodica dell’album lo rende estremamente godibile e i virtuosismi presenti aggiungono valore senza appesantirlo.

Anche perché Leap of Face è già pesante di suo...

Il vero problema è che un disco troppo lungo, arriviamo quasi a un’ora piena, e quindi capiterà facilmente che vi venga la voglia di skippare un bel po’ di brani o magari passare ad altro. Non che quest’opera non si lasci apprezzare, ma è proprio una questione di mole. Ne consegue che brani come la suadente “CJ’s Blues” o la sognante “Sahara Moon”, nonostante risultano tra i migliori dell’album, rischiano di perdersi nel contesto e rallentare un ascolto che ha già i suoi rilassamenti.
L’indole rock di Greene trova massima espressione in “The Vowels of the Earth” dove troviamo anche un’effettistica un po’ più dura e lo stesso vale per “Raven Eye Pt.1”, mentre con “Fire in Your Liberty” incontriamo la voce di Donna Greene nell’unico brano cantato del disco.

Onore al merito, per carità, Greene ha fatto davvero un ottimo lavoro, potremmo dire che tutti i brani hanno il loro perché, ma tutti insieme finiscono con farsi male l’un l’altro.

Recensione a cura di Salvatore Sanzio

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