Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:48 min.
Etichetta:Cruz del Sur

Tracklist

  1. SEXUAL OVERTURE / WHILE YOU WERE AWAY
  2. OUT FOR BLOOD
  3. RAW AND ORDER
  4. THE PARCHER
  5. I KNOW WHAT IS RIGHT (IN THE NIGHT)
  6. ANYTIME
  7. CAN’T TURN OFF THE SUN
  8. YER BOY
  9. NIGHT STREET

Line up

  • Mark Hoffmann: vocals, guitar
  • Nathan Perry: guitar, vocals
  • Darren Amaya: bass
  • Greg Spalding: drums

Voto medio utenti

Ennesimo album per i Bible of the Devil, semplice ed umile quartetto di rockers americani che difficilmente raggiungerà mai il grande successo di massa. Ma anche se non si tratta di superstars, non significa che la loro musica non sia brillante. Anzi, la loro miscela di NWOBHM, puro hard rock, cenni di Thin Lizzy ed Iron Maiden, completata da una trascinante venatura retrò-rock, risulta tutt’altro che banale o scontata.
In questo nuovo disco, il terzo che esce per la nostra Cruz del Sur, a quattro anni dal precedente “Freedom metal”, la band di Chicago ha decisamente lucidato le proprie caratteristiche migliori. Brani ottimamente strutturati, articolati ed intensi, con diverse sorprese al loro interno, ed una precisa cura per l’aspetto melodico e l’immediatezza ma senza perdere un grammo di visceralità e groove. Hard’n’heavy da manuale, che ce li fa preferire ad altri interpreti magari assai più celebri e quotati, ma ben più mosci alla resa dei conti.
Spiccano la durezza metallica di “Out for blood”, l’epicità rock di “The parcher”, i toni hard bluesy dell’orecchiabile “I know what is right” dove spunta anche un sax, le accattivanti “Anytime” e “Yer boy” dove è maggiormente presente l’eco di Phil Lynott, ed infine la tradizionale e fiammeggiante “Night street” . Le “twin guitar” di Hoffmann e Perry continuano ad essere indubbiamente la spina dorsale del gruppo, ma anche le linee vocali, i ritornelli ed i cori, sono stati studiati nei dettagli ed appaiono particolarmente efficaci. Certo manca sempre il guizzo di genialità, forse quel pizzico di classe superiore che permette il definitivo salto di qualità, ma se consideriamo il lavoro nel contesto dello smorto ed appiattito panorama attuale, bisogna lodare questi quattro “losers” statunitensi.
Oltre ai loro fans, pochi ma fedeli, consiglio i Bible of the Devil ai nostalgici del metal primissimi ’80, agli adoratori di Wishbone Ash, Thin Lizzy, Iron Maiden, agli stoners che non disdegnano un tocco di melodia e a tutti coloro che apprezzano l’hard rock tosto e grintoso.

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 lug 2012 alle 17:39

Bella recensione, forse io (essendo un loro fan o supporter) un certo guizzo di genialità ce lo trovo eccome...tuttavia hai avuto delle belle parole. Personalmente avrei staccato mezzo voto in più ma ritengo che questo 7,5 valga più di molti 9 messi a casaccio. O almeno mi illudo.

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