Copertina 8

Info

Anno di uscita:2012
Durata:non disponibile
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. INTRO (INSTRUMENTAL)
  2. STERBEND HERZ
  3. IN DEN NAECHTEN DER WIDERKEHR
  4. TUERME DES SCHATTENS
  5. DES WOLFES LETZTER GANG (R.I.P. WOLFANG S. / EX THY WICKED)
  6. VOM LEBEN GEZEICHNET
  7. VON LEERE UND TOD
  8. LEBENSGANG (GRABFELDCOVER)

Line up

  • Travos: Vocals, Guitar
  • Velsir: Guitar
  • Berucas: Bass
  • Keltor: Drums, Vocals

Voto medio utenti

"Of Emptiness and Death".


Questa il significato del nuovo lavoro dei tedeschi Thormesis.
Un titolo poco rassicurante che ci introduce, degnamente, nel loro mondo musicale frutto dell'unione di suggestioni Black Metal e dello spirito guerriero del più puro Pagan Metal.
Ascoltando l'album ho più volte pensato: "Ecco, questo è un lavoro da manuale", il manuale della fierezza e della epicità che sono le caratteristiche basilari sui quali poggiano tutti i brani concepiti dai nostri.
Uno spirito da guerriero indomito percorre tutta la spina dorsale del disco e lo rende affascinante e senza tempo dando vita ad un vortice sonoro all'interno del quale accelerazioni brucianti e partiture epiche, dominate da cori imponenti, si fondono in maniera perfetta con momenti in cui è l'atmosfera sognante a diventare protagonista.
La proposta dei Thormesis, fortunatamente, non scade mai nel pagan/folk da osteria troppo di moda ai nostri giorni, ma si mantiene sempre su coordinate molto oscure e violente che si sublimano in composizioni sorrette da un riffing di chitarra tanto semplice quanto dannatamente efficace che più di una volta mi ha portato alla mente i mai troppo compianti Mythotin ai quali i tedeschi sembrano ispirarsi.
Del resto è sufficente ascoltare pezzi come la strepitosa "Türme des Schattens" o l'epicissima "In den Nächten der Wiederkehr", con un coro indimenticabile, per rivivere quelle atmosfere violentemente orgogliose che venivano dipinte dagli svedesi citati qui sopra.
"Von Leere und Tod" è davvero un disco splendido, un disco che difficilmente non farà breccia nel cuore di coloro i quali sono avezzi a queste sonorità che affondano le loro radici in un mondo ed in un periodo storico in cui dignità, onore ed orgoglio avevano un senso ed un valore ormai distrutto dalla modernità imperante.
Io amo questa musica.
Spero lo facciate anche voi.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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