Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:47 min.
Etichetta:Dependent
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. TRANSFORMER
  2. CONTACT
  3. SOUL DIVER
  4. DIGITAL
  5. POISONOUS FRIEND
  6. SEPARATION
  7. TORCH
  8. GO INTERNATIONAL
  9. WATCHING OVER YOU
  10. ICARUS

Line up

  • Frank M. Spinath: vocals, keyboards
  • Martin Vorbrodt: keyboards

Voto medio utenti

Benvenuti nell'Era dell’hyperspace. Tutto qui si muove con un moto rivoluzionario proprio, come tanti piccoli atomi che al ritmo dei Synth danzano su orbite prestabilite. Tutto è artificiale. Tutto è sintetico. Tutto, tranne l'intelligenza che sospinge il suono: l'orgia elettronica che descrive la realtà sub-cybernetica. Benvenuti nel mondo dei germanici Seabound, duo arrivato al secondo full lenght che segue a tre anni di distanza il debut 'No Sleep Demon'. Già, tre anni spesi per studiare, creare, arrangiare e registrare 'Beyond Flatline', making di Electro Synth Pop/Future Pop come il Dio della fibra ottica comanda, dal sinuoso fascino sonico e dall’incredibile coinvolgimento fisico/mentale. Beat con frequenze che ti si ripercuotono dentro, melodie a sfiorare la Trance music, innesti digitali di pura elettronica... un substrato ruvido, a volte minimale ed altre fangoso (ma comunque sempre incisivo), molto vicino alla cattiveria Hardcore (non di bpm, ma di pura scelta e concezione di suono) si contrappone alla dimensione più stellare e cristallina dei tappeti creati dalle keyboards ed alla voce quasi sempre pulita, melodica, profondamente inspirata (manco a dirlo) nell’interpretazione da Mr. Dave Gahan dei capicordata Depeche Mode (ascoltare una su tutte 'Watching Over You') tanto per fare un nome, leader rappresentativo di un'epoca Electro Pop che fu e che oggi ancora è, anche se in piena evoluzione. L’idea base del concetto che lascia trapelare ‘BF’ è che i Seabound sono una grande realtà della sfera Future Pop moderna che racchiude quell’eredità di tali input musicali. Dinamico ed espressivo, questo dischetto risulta un ottimo platter per danzare su ritmi di puro Dancefloor o per riflettere su delicate armonie, pacate e suggestive nel loro slow, introverso tempo. Decisamente accattivante.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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