Copertina 5,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:53 min.
Etichetta:Candlelight Records

Tracklist

  1. EARTH
  2. DARWIN'S BLACK HALL
  3. THE DESCENT
  4. PSALM IV
  5. GHOST OF DUST
  6. COLD ROOM
  7. GENESIS OF EVERYTHING
  8. THOSE WHO BELIEVED
  9. THE ASTHENIC ASCENSION

Line up

  • Eguil Voisin: Bass
  • Vincent Roubière: Drums
  • I. Luciferia: Vocals, Guitar

Voto medio utenti

Ammetto candidamente di aver fatto non poca fatica per arrivare alla fine di questo "The Asthetic Ascension".
Averlo poi dovuto ascoltare più volte è stata durissima.
La mia opinione sui francesi già non era elevatissima, adesso, dopo questa tortura, sarà anche peggiore.
I Reverence, per chi non avesse capito, sono francesi e suonano black metal.
Black metal al quale andrebbe preposto il termine "post" con tutto quello che la parola possa o non possa significare. Siamo di fronte, per essere più chiari, ad un metal estremo, nero, che amalgama al suo interno diversi stili: si va dalla scuola Moonfog production fino ad ambientazioni di matrice Arcturus, passando attraverso partiture dal sapore thrash o al limite dell'ambient e condendo il tutto con un suono freddo, asettico che vuole essere "moderno" a tutti i costi.
Va riconosciuto al terzetto transalpino di riuscire, di tanto in tanto, ad imbroccare la giusta melodia o ad essere evocativo e suggestivo come accade nella buona "Cold Room" o di essere devastanti come nell'accelerazione finale della micidiale "Those who Believed" , ma più spesso, troppo più spesso, i brani del disco sono confusi perchè non sanno dove puntare.
Va bene inserire momenti sinfonici ed atmosferici in mezzo a brani violenti e disturbanti, il problema è, però, che la commistione di umori diversi e dissonanti bisogna saperla fare altrimenti è semplicissimo andare a finire nella noia.
Purtroppo per loro i Reverence questa abilità non sanno cosa sia, o per lo meno su questo disco non l'hanno manifestata.

Se siete alla ricerca di evoluzione e stranezza nella musica del diavolo, date una chance a questo album, per quanto mi riguarda, se questa è l'evoluzione del black metal, torno ad ascoltarmi i Darkthrone.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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