Consortium Project - III - Terra Incognita (Reissue)

Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2012
Durata:58 min.
Etichetta:Lion Music

Tracklist

  1. THE COUNCIL OF ELDERS
  2. SPIRIT OF KINDNESS
  3. THE ARK (OF THE COVENANT)
  4. LOST EMPIRE
  5. REDUCTIO AD ABSURDUM
  6. WHITE SANDS (CALIFORNIA LIGHTHOUSE)
  7. GREAT EXPLORATION
  8. ACROSS THE SEVEN SEAS
  9. NEMESIS
  10. BEYOND THE GATEWAY OF LEGENDS
  11. TERRA INCOGNITA (THE UNDISCOVERED WORLD)

Line up

  • Ian Parry: vocals
  • Ingeborg Wienten: vocals
  • Brenda Davis: vocals
  • Stephan Lill: guitars
  • Mike Chlasciak: guitars
  • Jan Bijlsma: bass
  • Robert Finan: bass
  • Marcel van der Zwam: bass
  • Casey Grillo: drums
  • Joshua Dutrieux: keyboards
  • Oliver Wright: backing vocals
  • Jacqueline Kuperus: backing vocals
  • Judith Rijnveld: backing vocals

Voto medio utenti

E fanno 3. Il lavoro della Lion Music nel riproporre al grande pubblico il Consortium Project prosegue alacremente, arrivando al terzo capitolo, ovvero "Terra Incognita".

Il concept qui prosegue con la scoperta del mito della Terra Incognita, un mondo inesplorato dove gli abitanti della nuova Terra, ormai devastata da decenni di aumento del riscaldamento globale, possono andare ad abitare per riprovare a costruire la civiltà umana.
Al solito il buon Ian Parry si circonda di fior fior di musicisti, tra i quali spiccano senza dubbio Casey Grillo alla batteria e il fenomenale Stephan Lill dei Vanden Plas alla chitarra, proponendo un power metal fortemente influenzato da una venatura prog mai troppo mascherata, proseguendo con quanto fatto sul capitolo II ma alzando il tiro, risultando globalmente migliore del suo predecessore.
Musicalmente parlando non c'è molto da aggiungere a quanto già detto da Lendar nella sua recensione risalente alla prima uscita del disco, se non che ascoltare la voce di Ian Parry è sempre un vero piacere per le orecchie. Tecnicamente è tutto perfetto, i suoni sono bombastici al punto giusto e l'aria che si respira ascoltando il disco è veramente fresca. Il punto è che, come per il precedente episodio (e come sarà per gli ultimi due) la sensazione globale è che si tratti di un lavoro con poca personalità, poca vita propria, poca anima, e che l'unico capitolo della storia che si salvi è il primo.

In tutto questo quindi non capisco ancora la scelta della Lion Music di riproporre l'intera saga, dato che ne ai tempi della sua prima uscita ne oggi si tratta di qualcosa di sensazionale. Spero per loro di sbagliarmi, ma vedo tutto questo come un grosso buco nell'acqua, perlomeno a livello di marketing. Per quanto riguarda "Terra Incognita" invece siamo di fronte a un buon disco, ma non così tanto come si potrebbe pensare dato il cast a disposizione.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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