Copertina 5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:60 min.
Etichetta:MTM
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. BACK IN TOWN
  2. MIRROR
  3. LIVIN' WITHOUT YOU
  4. GIVE ME YOUR NIGHT
  5. SPIRIT OF THE NIGHT
  6. STAY
  7. GOT YOU ON MY MIND
  8. GET EXCITED/ROCK THE NIGHT
  9. LIAR
  10. ALL THEIR NEEDS
  11. CRIMES OF PASSION
  12. GIVE HER A SIGN
  13. CAN'T REACH THE LIMIT
  14. LIVING WITHOUT YOU (BONUS TRACK, MCD VERSION)
  15. HOT SWEET LOVIN (BONUS TRACK, MCD VERSION)
  16. (INTRO) SALLY'S RIME GIVE HER A SIGN (BONUS TRACK, MCD VERSION)

Line up

  • Patrick Axelsson: vocals
  • Robert Monegrim: guitars
  • Magnus Ostborg: bass
  • Stefan Orhanmn: drums
  • Johan Romert: keyboards

Voto medio utenti

Arriva solo ora, tramite ristampa per il mercato europeo, il debut - e ad oggi unico - album degli svedesi Reckless, uscito a suo tempo solo per il lontano mercato giapponese. La miscela proposta da questo five pieces nordeuropeo è un Hard Rock discretamente potente, a tratti palesemente heavy, che si potrebbe inserire tra il classico sound cromato dei Dokken e quello più street dei Guns N' Roses, con questo ultimo accostamento portato soprattutto nell'utilizzo che il singer Axelsson (e già il nome la dice tutta) compie della propria ugola. Nonostante le buone premesse, il sound che scaturisce da 'Reckless', pur godendo di una produzione piena e ruggente (in perfetto old style), non compie mai quel balzo che potrebbe portarlo in alto, imprigionando tutta la potenzialità che potrebbe contenere. Il problema più grande è la staticità delle singole composizioni, con la conseguenza che l'ora di durata del dischetto risulta pesante e difficile da far passare. La tecnica è senz'altro buona, ma le bands top del genere hanno (o avevano) sicuramente una verve compositiva di ben altro spessore e valore. Forse per il mercato del sol levante questo 'Reckless' andava più che bene per il periodo storico di uscita, ma effettivamente per il mercato europeo, più esigente ed attento nelle scelte, questo platter non avrebbe fatto molta fortuna. Un dischetto che nell'ottica globale delle ristampe potrebbe essere ok, ma che non risulta sicuramente indispensabile, se non ai fans "hard 'till the bone", affamati di un genere sempre più vicino alla nuova rinascita. Nonostante tutto.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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