Copertina 5,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2012
Durata:35 min.
Etichetta:Godz Of War Productions

Tracklist

  1. FOREVER SWORN TO BLASPHEMY
  2. GODLESS PROFANITY
  3. THIRD SCENT CARCASS
  4. SADISTFUCKTION
  5. HOMO HERETICUS
  6. HOLISTIC PARALYSIS
  7. PSALM TO THE DARK ONE
  8. GRAVE'S COLD DARKNESS
  9. VENGEANCE'S CORE
  10. DEVILS' REUNION
  11. BEYOND MADNESS OF GODS
  12. WAR

Line up

  • Analripper: vocals
  • Lucas: guitars
  • Cthulhu: guitars
  • Burning: bass
  • Th0rn: drums

Voto medio utenti

Canzoni brevi e intricate per il secondo disco dei polacchi Sphere. La band suona un po’ come un tributo ai maestri americani, Immolation su tutti, anche se non riescono, secondo il mio modesto parere, a risultare veramente convincenti per ciò che concerne la pura brutalità e violenza sonora.
È questo il prezzo da pagare quando si vuole fare musica più complessa. Pur avendo perizia tecnica, e gli Sphere l’hanno, ciò che fa la differenza è il songwriting.
Nel caso di specie, a parte singoli episodi come l’iniziale “Forever Sworn To Blasphemy”, o “Sadistfucktion”, la band sembra perdere mordente via via che le canzoni si succedono, arrivando ad appiattire il proprio sound, riuscendo così a suonare artificiosa.
Gli Sphere dovrebbero capire che il Death Metal è “pancia”, non è musica che si ragiona, è puro istinto (di uccidere). Ecco, la band sembra non avere codesto istinto, preferendo un sound più progressivo rispetto ad un onesto e cazzuto massacro “in your face”.
Sicuramente il disco è ben suonato e, altrettanto sicuramente, troverà estimatori tra il pubblico, perché poi, in fin dei conti, non manca nulla di quello che ci si potrebbe aspettare da una death metal band. Forse andrebbe data una bella rimescolata agli ingredienti. Ad ogni modo gli Sphere si misurano la palla e decidono di non eccedere nel minutaggio, che si assesta intorno a 35 ragionevoli minuti.
Homo Hereticus” è un disco che è ben bilanciato nelle sue diverse componenti, anche se il risultato finale è piuttosto deludente, non foss’altro che poco o nulla resta in mente, data la poca originalità della proposta. Resta infine un senso di incompiuto. Rimandati.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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