Copertina 5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2012
Durata:42 min.
Etichetta:Sony Music Entertainment

Tracklist

  1. THE SHREDDING MARCH
  2. KILL IT
  3. FUCK YEAH
  4. SILENCE
  5. MARK MY WORDS
  6. HELLFIRE
  7. DAY OF RECKONING
  8. PURIFIED
  9. CHAINED IN THOUGHTS
  10. SEA OF BLOOD
  11. KINDGOME COME

Line up

  • Jimmie Strimell: vocals
  • Henrik Danhage: guitars
  • Fredrik Larsson: bass
  • Jonas Ekdahl: drums

Voto medio utenti

Death Destruction.

Faranno mica ... Death Metal?

Si.

Dopo questa inaspettata rivelazione, ci accorgiamo subito che l'opener non è nulla di originale: gira e gira le solite cose, mentre fortunatamente qualche sforzo in più si nota sulle successive "Kill It" e "Fuck Yeah", un paio di canzoni che non trascurano di mettere in bella evidenza quel groove sul quale questa formazione svedese sembra puntare parecchio.
Ma tutto finisce lì: la scaletta scorre via sui binari della monotonia, mazzolando a destra e manca, con riffs pesantissimi e blast beats spezzacollo, per undici episodi che rimandano a formazioni come Pantera, Devildriver o Soulfly, senza però lasciare veramente il segno. Inoltre alla mancanza di particolari segni distintivi si aggiungono degli assoli di chitarra poco convincenti e che il più delle volte sembrano un po' buttati lì per caso ("Mark My Words", "Fuck Yeah" ... ) e che mal si incastrano nell'economia dei singoli pezzi.

Mancanze ,che se possono essere tollerati nel caso di un giovane gruppo agli esordi, non sono certo giustificabili per questi quattro musicisti che hanno svariate ed importanti esperienze alle spalle, come Evergrey, Hammerfall, Nightrage ed In Flames.

Un po' a sorpresa, incappiamo nei loro momenti migliori nella seconda metà dell'album, giusto in occasione di "Chained in Thoughts", "Kindgome Come" e sopratutto di "Day Of Reckoning", il brano più indicato per provare a dare un ascolto ed una chance a questo "Death Destruction".

E se poi non convince nemmeno voi: no remorse, no repent ... another day, another death!

Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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