Copertina 6,5

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2004
Durata:73 min.
Etichetta:Wounded Love
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. LA CLAMEUR DU SILENCE
  2. PRÉSENCE
  3. D'UNE MÈRE À SA FILLE
  4. L'ADIEU À L'ENFANT (1)
  5. L'ADIEU À L'ENFANT (2)
  6. ABRE LOS OJOS
  7. A QUOI BON?
  8. LAISSEZ MOI MOURIR
  9. L'EMPRISONNÉE
  10. PUISSES-TU...
  11. L'INSTANT FUNÈBRE
  12. PERDITION
  13. LES MÉMOIRES BLESSÉES

Line up

  • Dame Pandora: vocals
  • Hylgaryss: keyboards
  • Arkdae: keyboards
  • Eliane: violin
  • Marguerite: violin
  • Sombre Cÿr: bass, percussion

Voto medio utenti

I francesi Dark Sanctuary fanno parte di quella cerchia di band "oscure" che sono molto più famose nell'ambito metal che non in quello gothic, situazione alquanto particolare che non accenna a cambiare nonostante il sestetto sia attivo da ben otto anni. Sicuramente i gotici che non li conoscono si perdono qualcosa, per cui il mio consiglio è quello di andare a riscoprire la loro discografia, della quale fanno parte, oltre all'interessante mcd d'esordio "Funeral cry" (1997), tre full-lenght intitolati rispettivamente "Royaume mélancolique" (1998), "De lumière et d'obscurité" (2000) e "L'etre las - l'envers du miroir" (2003). Per quanto riguarda invece i metal fans, beh mi sembra il caso di sottolineare che in questo nuovo lavoro (ma del resto è sempre accaduto anche con i precedenti cd) non troveranno molto pane per i loro denti, perché i Dark Sanctuary sono un gruppo che propone sonorità molto eteree e delicate, formate da un tappeto di tastiere al quale si aggiungono le heavenly vocals della cantante Dame Pandora. Quello che c'è in questo album non è quindi etichettabile come gothic metal, piuttosto si potrebbe parlare di un dark atmosferico particolarmente incentrato sulla ricerca della melodia e sulla creazione di atmosfere maestose e solenni. Il cd nel suo insieme si attesta su discreti livelli e rappresenta un ascolto piacevole e rilassante: l'unico appunto che potrei fare riguarda la sua eccessiva lunghezza (ben settantatre minuti!), una caratteristica che spesso viene sottovalutata da chi propone questo genere musicale e che invece influisce parecchio sul rendimento complessivo dell'opera composta (in questo caso infatti i brani sono tutti molto simili l'uno all'altro e alla lunga c'è il rischio che possano annoiare...). Per il resto "Les mémoires blessées" riconferma le buone capacità del sestetto, particolarmente abile nel riuscire a dar vita a un sound molto oscuro e malinconico ma allo stesso tempo dolce e soave. Molto apprezzabile è anche la prova della cantante, a dir poco fondamentale per la resa di tutti i brani, nei quali la voce ha sempre un ruolo da assoluta protagonista. Non so se con questa nuova release i Dark Sanctuary riusciranno a farsi conoscere da una tipologia di ascoltatori più varia di quella che li ha sostenuti finora, ma ai vecchi fans raccomanderei senz'altro di andarsela a sentire perché non credo proprio che li potrà deludere.
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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