Copertina 6

Info

Anno di uscita:2011
Durata:42 min.
Etichetta:To React

Tracklist

  1. WORDS TO END
  2. INNER MEMORIES
  3. THE TRUTH IS FOR SALE
  4. FRAIL REALITY
  5. REFLECTION
  6. RESISTANCE
  7. MY FAULT
  8. STILL NOTHING INSIDE
  9. THOUGHTS KILLED MY SLEEP
  10. THE FINAL 24
  11. EYE

Line up

  • Andrea Giovannoni: bass
  • Matteo Torres: drums
  • Alessandro La Porta: guitars
  • Paolo Beretta: guitars
  • Fausto Quaggia: vocals

Voto medio utenti

E dopo Silence, Sunrise, Suns, Tomb e Woods è la volta delle lacrime, ovvero Forgotten Tears, un monicker purtroppo piuttosto anonimo per questa nuova realtà italiana, per la precisione un quintetto milanese che si affaccia sul mercato dopo qualche anno con il debutto "Words to End", edito dalla neonata To React Records.

A dire il vero arriviamo molto in ritardo con questa recensione, dato che il disco è uscito prima dell'estate (la colpa è unicamente di Sbranf, sapete dove indirizzare le vostre lamentele), quindi ho avuto tutto il tempo ed il modo pian piano di vedere pubblicate recensioni quasi a senso unico, letteralmente entusiaste, con votoni a suggellare questo grandissimo esordio.

Dopo l'ascolto di "Words to End" però mi trovo a farmi più di una domanda: sono inacidito col tempo? la vecchiaia mi ha reso più esigente? ai metallari odierni basta davvero così poco per sbilanciarsi? sono un rompiballe? la donna la donna la donna... o ill'omo?

Mentre questo turbinio di quesiti mi fronzola nel capo, il deathmetalcore dei nostri carissimi Forgotten Tears, contro i quali non ho assolutamente nulla, non riesce nè a rimanermi impresso per qualsivoglia motivo, nè riesce a scalfirmi per violenza od impatto, rimanendo in quel limbo che è proprio di altre migliaia di bands attuali, anche i cosiddetti maestri del genere che onestamente trovo MOLTO sopravvalutati: Unearth a parte, gli attualmente spompatissimi In Flames, i mediocri August Burns Red, i pessimi Parkway Drive, i soporiferi The Black Dahlia Murder....e questi sarebbero maestri, capostipiti, modelli a cui ispirarsi? Ma per carità!

Intendiamoci, non sono i Forgotten Tears ad essere scarsi, ma tutti gli altri ad essere sovrastimati, e di brutto.

Indipercui, se vi piacciono le bands sopracitate apprezzerete anche il combo milanese, che è più o meno sugli stessi livelli; a valorizzare il tutto, un'ottima cover art a cura di Travis Smith, una buona produzione ed una prestazione tecnica della band convincente.

Ma andare oltre con i giudizi mi pare a dir poco esagerato e fuorviante.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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