Copertina 9

Info

Anno di uscita:2011
Durata:83 min.
Etichetta:Kscope

Tracklist

  1. GRACE FOR DROWNING
  2. SECTARIAN
  3. DEFORM TO FORM A STAR
  4. NO PART OF ME
  5. POSTCARD
  6. RAIDER PRELUDE
  7. REMAINDER THE BLACK DOG
  8. BELLE DE JOUR
  9. INDEX
  10. TRACK ONE
  11. RAIDER II
  12. LIKE DUST I HAVE CLEARED FROM MY EYE

Line up

  • Piano - Steven Wilson, Jordan Rudess
  • Chitarra Elettrica - Steven Wilson, Steve Hackett, Mike Outram
  • Chitarra Acustica - Sand Snowman
  • Basso - Steven Wilson, Tony Levin, Nick Beggs, Trey Gunn
  • U8 touch guitar - Markus Reuter
  • Batteria - Nic France, Pat Mastelotto
  • Warr Guitar - Trey Gunn
  • Sassofono e Sassofono Soprano - Theo Travis
  • Clarinetto - Theo Travis, Ben Castle
  • Stick - Nick Beggs, Tony Levin
  • Archi - London Session Orchestra, Dave Stewart
  • Flauto - Theo Travis
  • Tastiere, autoharp, harmonium, percussioni - Steven Wilson

Voto medio utenti

Non conosce pace l'instancabile genio creativo di Steven Wilson, l'elenco di band e progetti (noti e meno noti al grande pubblico) è sotto gli occhi di tutti, ma non si può fare a meno di rimanere sbalorditi davanti alla sterminata produzione discografica di quest'uomo.
Così dopo la prima prova come solista intitolata "Insurgentes", uscita nel 2008, rieccoci alle prese con una nuova opera a nome Steven Wilson: "Grace For Drowning". Un progetto enorme e ambizioso, che ha richiesto due CD (usciti in varie edizioni limitate e remix 5.1, come da consolidata abitudine) per esprimersi al meglio.
Ma non lasciatevi impressionare o scoraggiare, lo stesso Wilson non si aspetta che metabolizziate il suo lavoro in un'unica sessione di ascolto, anzi, vi invita espressamente a familiarizzare prima con un CD e poi con l'altro, contraddistinti da due diversi "sottotitoli".
Il primo viaggio, "Deform to Form a Star", inizia con qualche sommesso vocalizzo accompagnato dal pianoforte, e sfocia in un brano strumentale che lascia intuire l'approccio stilistico di "Grace for Drowning". Più orientato alla forma canzone, "Deform..." offre una serie di brani dalle atmosfere soffuse e intimiste, a tratti squarciate da tagli jazz/prog, tra cui spicca la struggente "Postcard", pervasa da una melodia semplice ma molto efficace che esplode in un crescendo orchestrale da pelle d'oca.
"Like Dust I Have Cleared from my Eye" è probabilmente il disco più impegnativo e ambizioso, dove il retaggio musicale di Wilson fa bella mostra di sé. Gli arpeggi di "Belle de Jour" e la chirurgica "Index" sono solo un preludio all'imponente pezzo forte, ovvero "Raider II". Mettetevi comodi, il viaggio dura 23 minuti buoni e non darà pace ai vostri sensi! Per tutti gli amanti dei generi già citati - Jazz e Progressive - questo tripudio di note, fraseggi, improvvisazioni, cambi di atmosfera, sarà un'autentica gioia per le orecchie. Wilson ha sempre detto di prediligere l'aspetto cinematografico della musica e con quest'unico brano è riuscito a cogliere tutti i vari mood che possono pervadere un'opera visiva concettuale.
La "titletrack" del secondo disco chiude in maniera blanda e quasi onirica questo affascinante tour de force sonoro.
Indubbiamente siamo davanti a un lavoro che richiede svariati ascolti prima di essere assimilato nella sua interezza, ma i fan di Steven wilson e dei Porcupine Tree non rimarranno certo delusi. Tutti gli elementi a loro famliari sono presenti e sono stati portati ai limiti della sperimentazione.
"Grace for Drowning" è una release commercialmente coraggiosa, che si rifà alle opere del prog rock anni Settanta, quando il mercato era meno saturo e c'era tutto il tempo per immergersi in ripetuti ascolti di un album, fino a carprirne ogni sfumatura.
Prendetevi una pausa, anzi due, e annegate in questo oceano di suoni!
Recensione a cura di Stefania Renzetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 14 mar 2013 alle 21:39

Artista immenso!!! Complimenti per la recensione!

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