Copertina 7

Info

Anno di uscita:2011
Durata:66 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. HEIMA
  2. ÁRÁS
  3. SORG
  4. UPPRISA
  5. FÖR
  6. DRAUMUR
  7. KVAÐNING
  8. HEFND
  9. DAUÐI
  10. VALHÖLL
  11. BALDUR (BONUS TRACK)
  12. KVAÐNING (EDIT - BONUS TRACK)

Line up

  • Snæbjörn Ragnarsson: bass
  • þráin Árni Baldvinsson: guitars, vocals
  • Jón Geir Jóhannsson: drums, vocals
  • Baldur Ragnarsson: guitars, vocals
  • Gunnar Ben: keyboards, vocals, oboe
  • Björgvin Sigurðsson: vocals, guitars

Voto medio utenti

Ecco, dall'Islanda, arrivare sino alle nostre lande il primo assalto degli Skálmöld, in realtà uscito già l'anno scorso per la minuscola label Tutl, ed ora riproposto con l'aggiunta di un paio di brani da parte della Napalm Records.
Una mossa che condivido appieno, dato che questo sestetto mette in mostra un approccio bellico e convinto, ma anche un buon songwriting, vario ed efficace.
La componente folk non prende mai il predominio e, assieme alle marcate influenze del metal classico, va ad arricchire le fondamenta Viking Metal (con tracce di Amon Amarth ed Enslaved) su cui si regge "Baldur", che - scopriamo dalle note biografiche, dato che l'album è interamente cantato nella loro lingua natia - è un concept album sulle gesta di un guerriero vichingo.

Le aperture sorprendentemente quasi voivodiane di "Árás" lasciano velocissimamente strada ad un più battagliero Viking Metal, che si stempera poi nelle marziali ed epiche "Sorg" e "Upprisa", dove non mancano quei punti di contatto con i Tyr ed i Bathory che caratterizzeranno la maggior parte dei brani successivi. Ancora più Heavy Metal che attacchi brucianti ed assassini - con il cantato in growl mai sopra le righe - sulla convincente "För", ma si fanno apprezzare anche le soluzioni folk di "Kvaðning", qui abbinate ad un insistito assolo che guarda non poco agli Iron Maiden.
Spetta a "Daudi" il compito di alzare i ritmi ed inasprire un sound, che la cadenzata "Valhöll", al di là delle melodie presenti in quei cori un po' pacchiani e nel guitarowork, prova a tenere sostenuto.
Davvero riuscita invece la lunga "Baldur", che oltre ai momenti epici e corali sa anche essere veloce ed incalzante, la prima delle due bonus tracks che ha aggiunto la Napalm rispetto alla prima edizione dell'album. L'altra è una edit version della già citata "Kvaðning", che appone il sigillo ad un lavoro che supera le mie aspettative.

Well, its a dirty job but someone's gotta do it
And it's a dirty review but someone's gotta write it ...
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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