Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2011
Durata:45 min.
Etichetta:Soulseller Records

Tracklist

  1. CHEMICALLY WASTED
  2. GAG!
  3. MENTAL VOMIT
  4. PERVERTOPIA
  5. I WANNA PUKE ON YOU
  6. BRAINBOILER
  7. STANDING BY THE ROADSIDE...
  8. ...FUCKING SOMETHING DEAD
  9. MORGUE OF WHORES 04:36
  10. ORGASMIC DEATH DELIVERER
  11. TOXIC CONSTIPATION

Line up

  • Robin Westlund: Bass, vocals
  • Kinky Stieg Drums
  • Richie Rimjob: Guitars (lead), vocals
  • Nicke Shit: Guitars, vocals

Voto medio utenti

Come ormai anche i sassi sanno, la moda del momento in ambito estremo è quello di riproporre death metal old school. Largo dunque alla rivisitazione (quando va bene) o alla riproposizione (quando va male) delle sonorità che hanno fatto la storia del genere, meglio ancora se si ricollegano a quelle a cavallo di fine anni 80/primi 90.
Ciò ha contribuito a riportare in auge nomi storici (Autopsy in primis), band frettolosamente dimenticate (vedi i britannici Benediction) oltre che ad una nuova esplosione di gruppi provenienti dalla Svezia i quali tentano, più o meno, di recuperare la forza e l’energia di quel periodo.
Fra i “pazzoidi” usciti da Stoccolma e dintorni ci sono anche i Repuked, quartetto che, biografia alla mano dice di unire death metal e punk e che, nei fatti, si unisce alla fila di coloro che si rifanno ad Autopsy e Repulsion conditi in salsa midrange.
“Pervertopia” è quindi un lavoro veloce, sguaiato, paludoso e a tratti decisamente ignorante che ha come caratteristica principale l’estrema linearità del songwriting, lasciando decisamente “libera” da impegni la mente di chi ascolta.
Infatti un orecchio ben allenato (immagine allegorica dietro la quale si nasconde chi mangia e beve death metal ogni giorno) può già capire come si svilupperà la canzone mentre questa è ancora in esecuzione nel lettore, cosa che a seconda di chi si avvicina a “Pervertopia”, può essere inteso come punto di forza o di debolezza degli Svedesi.
Non dubito affatto che la band si sia divertita a scrivere pezzi quali “Mental vomit” e “I wanna puke on you”, nei quali i Repuked mi hanno ricordato la versione più grezza dei Death Breath (ed è tutto un dire!!!!!), ma credo che il gioco può funzionare solo se riferito esclusivamente al’album in questione.
Costruire una carriera musicale puntando solo sulla mera ripetizione di cliché rassicuranti (malignamente credo più per loro stessi che per il pubblico) non mi sembra la ricetta vincente per durare a lungo, perché prima o poi la bolla della moda old school scoppierà come già avvenuto per le altre mode in passato.
Se siete disposti a chiudere un occhio sulle critiche sopra esposte, e se siete nostalgici di quello che regolarmente usciva dai Sunlight Studio, “Pervertopia” sarà un fedele compagno per le vostre vacanze estive.
Per tutti gli altri è meglio volgere lo sguardo altrove.

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