Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2010
Durata:21 min.

Tracklist

  1. ADOLF YETI
  2. JUMBO SQUID
  3. ALASKA PIPELINE
  4. VOODOO AUTOPSY
  5. THE SKY HAS NO LIMITS

Line up

  • Pixo: Growl/Motorbass
  • Boggio: Guitars/Backing vocals
  • Zack: Drums
  • Max: Guitars

Voto medio utenti

Dopo aver recensito numerosi album ed aver ascoltato band che, seppur presentando un prodotto buono, mancavano di originalità e nuovi spunti, ascoltare soluzioni musicali personali e non già sentite è sempre un toccasana.

Questo è il caso degli italiani Carcharodon, che hanno sfornato un demo dal nome eloquente: Promo Herectus.

Attivi dal 2003, sono al loro ottavo lavoro autoprodotto e ci presentano un buon death metal thrashoso, con forti contaminazioni southern e una debole influenza blues.

L'ironia è una componente costante della band e senza di essa non si darebbe una giusta lettura al tutto. Geniali, a volte estremi, passano da argomenti come il genocidio alla descrizione di un calamaro gigante, fino alla confessione di alcune perversioni sessuali estreme ed a tratti cruente.

Personaggi divertenti vengono partoriti dalle menti malsane [giuro che lo dico in senso buono! ndr.] dei componenti del gruppo, tra cui spiccano senza dubbio Adolf Yeti e il calamaro gigante.
Il primo, probabilmente lontano parente del suo omonimo passato alla storia, è il Führer delle nevi ed ha intenzioni bellicose nei confronti dell'umanità tutta; ispirandosi al suo antenato tedesco, dopo aver cancellato la razza umana, ha come personale obiettivo quello di spargere la sua speme da yeti, per creare un mondo interamente popolato da yeti.
Il secondo, protagonista della deliziosa track di puro southern, “Jumbo Squeed”, è un calamaro un po' birichino, che ama schizzare [ehm] e che imbratta tutte le mura della sua stanza, mentre si imbatte alla scoperta di un genere che noi tutti, molto candidamente, ammettiamo di amare: il porno.

Dopo le dirette e cruente “Alaska Pipeline” e “Voodoo Autopsy”, la prospettiva di un nuovo ed allettante mondo si concretizza nella conclusiva “The Sky Has No Limits”, in cui l'alcool è gratuito, il sesso è un gioco e l'acqua si trasforma in whiskey. Come non essere tentati?

Davvero un buon prodotto, che mi lascia soddisfatta.
Un peccato non aver ricevuto da parte delle etichette l'attenzione che si meriterebbero.
Fin'ora si sono sempre autoprodotti, dimostrando, oltre che di essere una risorsa inesauribile di combinazioni caricaturali, di avere tenacia e di provare reale piacere e divertimento nel suonare.

Una buona attitudine che, purtroppo, viene sempre più spesso a mancare nella band attuali.
Recensione a cura di Selenia Marinelli

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