Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2011
Durata:53 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. MORIA
  2. DROP THE BOMB
  3. THE ONES WE LEFT BEHIND
  4. REFLECTIONS OF EVIL
  5. IN FOR THE KILL
  6. TOGETHER WE FIGHT
  7. THE DARK SIDE OF LIFE
  8. BROTHERS OF WAR
  9. MESSAGE FROM HELL
  10. IN THE DEAD OF NIGHT
  11. UNHOLY CROSS

Line up

  • Patrik Johansson: vocals
  • Tomas Olsson: guitars
  • Henrik Olsson: guitars
  • Anders Broman: bass
  • Fredrik Bergh: keyboards
  • Pelle Akerlind: drums

Voto medio utenti

L'alternanza...

Se molti se ne riempiono solo la bocca, gli svedesi Bloodbound sembrano invece averla presa davvero sul serio, anche se poi sono stati i loro cantanti a farne le spese.
Infatti, sul loro ottimo esordio, "Nosferatu" uscito nel 2006, aveva fatto un'ottima figura l'ex Tad Morose Urban Breed, a sorpresa sostituito prima da Kristian Andrén e quindi da Michael Bormann, il quale aveva poi cantato sul secondo album del gruppo, "Book of the Dead".
Breed aveva tuttavia fatto ritorno per il loro terzo lavoro, "Tabula Rasa", ma la sua collaborazione era durata poco, e così sull'appena uscito "Unholy Cross", troviamo un nuovo vocalist: Patrik Johansson.
A leggerne il nome mi ero quasi illuso che fosse lo stesso Patrik Johansson che ha fatto grandi cose con gli Astral Doors ed anche con Lion's Share e Wuthering Heights, invece si tratta di un quasi (gli manca appunto il Nils) omonimo, anche se in realtà nemmeno lui è del tutto sconosciuto, visto che in occasione del debutto dei Dawn of Silence, "Moment Of Weakness", aveva suscitato impressioni più che positive.
Ed ora, riascoltandolo su "Unholy Cross", è evidente come il suo approccio vocale non sia cambiato, i riferimenti a Bruce Dickinson non mancano, e comunque non stonano nel percorso musicale (re)intrapreso dai Bloodbound, un po' meno taglienti ma sempre lesti a scorazzare tra il Power Metal di formazioni come Edguy, Hammerfall e Dream Evil, ed il più classico Heavy Metal, Iron Maiden in testa.
L'iniziale "Moria" giunge puntuale a confermare quanto appena affermato, con in più un pizzico di quel Metal Neoclassico che affiora negli assoli, soluzioni che trovano poi conferma nell'altrettanto valida "The Ones We Left Behind". E rincara la dose la ritmata "Drop The Bomb", che oltre a graffiare è in grado di offrirci anche un bel refrain. Davvero un bel inizio, ma tra le cose migliori che i Bloodbound sanno mettere sul piatto del loro quarto disco troviamo anche le heavy tracks "In for the Kill" e "Message from Hell".
E "Unholy Cross" sarebbe stato un ottimo disco se solo avesse evitato alcune cadute di tono, come la scontatissima ballad "Brothers of War" (all'apice della banalità) o le deboli "Together We Fight" e "The Dark Side of Life" (peraltro fin troppo in debito, rispettivamente, con Edguy e Gamma Ray), resta quindi solo un buon lavoro, e se non altro ci riconsegna dei Bloodbound al top della forma, e questo non era così scontato.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 apr 2011 alle 12:55

magari un pò banale...(forse senza "pò")...però a me piace :D message from hell è una di quelle canzoni che ti fanno dire "grazie" alle persone (potete dire che è scontata bla bla bla...ma secondo me è speciale XD) l'unica cosa...genere: Heavy Metal.....ma questo non è power???

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.