Olc Sinnsir - The Throne Of Dead Emotions

Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2003
Durata:40 min.
Etichetta:Oaken Shield
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. THE CORONATION OF DESPAIR
  2. THE INFECTION OF LIGHT
  3. L'EPITRE DE PURETE
  4. SON OF THE IMPURE
  5. UNDER THE THRONE OF DEAD EMOTIONS
  6. THA SCARS OF THE MARTYRS
  7. LUCIFERI PRAEMINENTIA

Line up

  • aseal: -
  • umbrae: -
  • cucufinwe: -
  • lord askharon: -
  • andralath svartsinn: -

Voto medio utenti

E' curioso constatare come - contro ad ogni tendenza degli ultimi tempi - nella vicina Francia si sia affermato nel corso degli anni un piccolo movimento di artisti dediti alla riaffermazione del black metal old style (quello di Darkthrone e Carpathian Forest, tanto per intenderci...). Nonostante tutta la buona volontà e la giusta attitudine, però, bisogna ammettere che la qualità non si è mai neanche una volta lontanamente avvicinata a quella dei maestri norvegesi, principali fonti d'ispirazione, oppure a quella della recente ondata americana. Gli Old Sinnsir, in questo caso, ci provano in modo più deciso e il risultato lascia più soddisfatti, ma non ancora convinti in modo completo. La base è un canonico black metal dai tempi spesso sostenuti, con riff serrati e una certa predisposizione verso l'aggressività piuttosto che verso l'atmosfera. Ed è proprio questo uno dei difetti principali di "The Throne Of Dead Emotions": le melodie non vanno mai a comporsi in modo ripetitivo ed ossessivo creando una sorta di mood che accompagna l'album, ma vengono spesso sostituite da sfuriate gratuite che non aggiungono nulla e che anzi spezzano le buone idee che il gruppo ha saputo mettere in gioco. Il suono della chitarra, poi, è poco freddo e tagliente, e anche la batteria - con quella fastidiosa doppia cassa troppo di frequente in primo piano - non mi ha soddisfatto completamente. Detto questo, le sette canzoni sono tutte ben strutturate e di certo rappresenteranno un buon diversivo per chi non riesce proprio a fare a meno di queste sonorità. Lo screaming in inglese è accompagnato da parti in francese più declamate, che però non aggiungono nulla di particolare all'insieme dell'opera. Il tutto risulta abbastanza interessante, ma se ascoltato con attenzione finisce per dissolversi in sottofondo... cosa che non dovrebbe assolutamente succedere in un album black metal! Insomma, una buona prova, ma che con un pò più di attenzione sarebbe potuta risultare decisamente superiore... per ora "Under A Funeral Moon" può ancora dormire sonni tranquilli.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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