Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2011
Durata:63 min.
Etichetta:Frontiers Records
Distribuzione:Frontiers Records

Tracklist

  1. DOMINION
  2. AT THE GATES
  3. SEER
  4. GRIND IT
  5. PRODIGAL SON
  6. THE SHADOWLANDS
  7. BEAUTIFUL PAIN
  8. DARK HEART
  9. BANG
  10. LOUD SILENCE
  11. EPSILON
  12. SANCTUARY (BONUS TRACK)
  13. OVERTURE/THE TEMPLES OF SYRINX (BONUS TRACK)

Line up

  • Veronica Freeman: vocals
  • Pete Wells: guitars
  • Mike Pannone: drums
  • Chris Shrum: bass
  • Tony Diaz: keyboards

Voto medio utenti

I Benedictum tagliano agevolmente il traguardo del terzo album, superando indenni un piccolo terremoto a livello di formazione che ha visto tener duro (ed il posto…) solamente la cantante Veronica Freeman ed il chitarrista Pete Wells.
Si tratta comunque dei due musicisti che sono sempre stati, ed ora lo confermano, il fulcro su cui ruota l'universo musicale dei Benedictum, che nell'occasione rifuggono ogni svolta melodica o commerciale, e finiscono, anzi, per accentuare gli aspetti più incisivi ed aggressivi, quelli che già nel disco d'esordio si erano prepotentemente messi in evidenza con "Two Steps to the Sun", e che poi nel successivo "Seasons of Tragedy" si erano ritagliati spazi ancor più importanti.
Qualche richiamo ai Judas Priest ("At the Gates") Vicious Rumors o Metal Church ("Seer", "Dark Heart") ed in misura minore agli Anthrax ("Grind It" e "Bang") non toglie un'oncia di valore ad una formazione che continua a non adagiarsi sui risultati finora conseguiti, che continua ad alzare l'asticella, evitando il sentiero più agevole e compiacente per indirizzarsi ad un percorso musicale intricato e decisamente poco immediato, al quale i Benedictum si rifanno anche in occasione della power ballad "Loud Silence" o della spaziale "Epsilon", con il suo approccio spiccatamente (grazie sopratutto alla prova di Tony Diaz) seventies.
Vista la loro antica propensione per le covers, scoprire nella tracklist titoli come "Prodigal Son" e sopratutto "Sanctuary", peraltro inserita come bonus track, poteva (ed ammetto: c'erano quasi riusciti!) lasciar intendere che fosse giunto il turno degli Iron Maiden, invece si tratta di semplice omonimia e la scelta cade, un po' a sorpresa, sui Rush, dei quali recuperano, ad onor del vero più che discretamente, quelle "Overture/The Temples of Syrinx" che aprivano "2112".
Altra scelta tutt'altro che ordinaria e di comodo.

Evidentemente ai Benedictum non piace vincere facile!
Ma ci riescono... e per la terza volta consecutiva.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 27 feb 2011 alle 15:58

Davverro bello, fresco potente ed ispirato ^^

Inserito il 23 feb 2011 alle 11:20

Veronica " Tanta Roba " Freeman colpisce ancora!

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