Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2011
Durata:48 min.
Etichetta:Indie Recordings

Tracklist

  1. ARCHE
  2. THE BLOOD EAGLE
  3. WOLVERINE BASTARDS
  4. THE SOUND OF THE RIVER
  5. FIRE ON THE MOUNTAIN
  6. THE OTHERS AND THE LOOK
  7. SLAVE
  8. WELCOME TO ASYLUM
  9. THEN WE DIE

Line up

  • Sture: vocals/guitar
  • Strom: guitar
  • Hvàll: bass
  • Steingrim: drums

Voto medio utenti

V come quinto album, e per chi apprezza i norvegesi Vreid è sicuramente simbolo di qualità e originalità. Dalle ceneri dei mitici Windir i Vreid sono riusciti a riemergere da un periodo oscuro in cui tutto sembrava incerto e poco definibile, ma ci sono riusciti, e adesso possono vantarsi di quello che sono riusciti a creare negli anni. Il loro è un Black Metal tutto sommato concepito ed eseguito in una maniera classica e tradizione, ma come per gli Enslaved o i Solefald anche loro amano aggiungere un qualcosa di originale e ben distinguibile, e nel caso specifico mi riferisco ad arrangiamenti che donano molta epicità ai riff di chitarra, e alle voci pulite che ogni tanto fanno la loro comparsa, il tutto ovviamente su un tessuto sonoro dominato da un riffing di chitarra tagliente ma al tempo stesso melodico e di derivazione Heavy Metal, e in effetti non sono pochi i rimandi alla scuola degli anni 80. All'interno di questo disco ci sono degli episodi veramente di qualità e mi riferisco alle varie Arche, The Blood Eagle, The Sound Of The River, Welcome To The Asylum e soprattutto alla lunga e centrale The Others And The Look, dove i Vreid fanno confluire tutte le svariate influenze stilistiche che compongono il loro approccio al Black Metal; si passa in scioltezza da accelerazioni violente a passaggi molto melodici e delicati, il tutto con quell'aurea epica e bellica. Non è un caso visto e considerato che nei testi amano da sempre trattare tematiche storiche, il precedente disco, Milorg, era dedicato alla resistenza norvegese ai tempi dell'invasione nazista durante la WWII. Giunti al quinto cd i Vreid confermano tutto il loro potenziale e fanno intuire ai loro fans che ci sono ulteriori margini di evoluzione e miglioramento.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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