Dal Canada ci giunge voce di una “next big thing” in campo rock’n’roll, a nome Crash Kelly. Trio di Toronto, nel quale la figura centrale è il veterano Sean Kelly; cantante, chitarrista, compositore e rinomato session-man, con una passione sconfinata per Marc Bolan.
La band si completa con il batterista Ky Anto ed il tastierista Craig McConnel, e la cosa che più li unisce è il fatto che per loro il tempo si è fermato a cavallo degli anni ’70 e ’80, quando negli States dominavano megabands come Kiss, Aerosmith, Cheap Trick, ed esplodeva l’irruenza trasgressiva dei pionieri glam-rock.
I Crash Kelly rispolverano con orgoglio quello spirito semplice, genuino e diretto in un album leggero e divertente, pieno di idee e sonorità vintage in una manciata di canzoni brevi, spensierate e goderecce. Un po’ di riffs old-school, un piano martellante, tanta melodia e coretti ruffiani, fortissimo fascino pop, il risultato è discreto pur nel saccheggio consapevole del repertorio di T-Rex, Slade, Sweet, Hanoi Rocks, anche se in troppi momenti c’è lo sbracamento in un pop-rock bubble gum da adolescenti in amore, forse eccessivo per i nostri cinici tempi.
Comunque l’energia fisica e carnale di “She gets away” o “Penny pills” è piacevole e perfino danzereccia, ed altre canzoni hanno il marchio del buon vecchio rock’n’roll senza fronzoli. Poi il gruppo mette in evidenza anche un caloroso tiro street e chitarristico in “Love me electric” e nello strumentale “Something hollywood” che potrebbero piacere ai fans di Thin Lizzy o dei primi Motley Crue, visto che puzzano parecchio di asfalto bruciato.
Del rimanente segnalo “11 cigarettes”, love-song piaciona con un Kelly mellifluo che potrà rimorchiare qualche pupattola dopo i concerti, ed infine la versione gioiosa di “Since you been gone” hit di Russ Ballard resa famosa dai Rainbow.
Questa si può davvero definire una retrò-band, quindi avvicinatela soltanto se volete rivivere l’atmosfera del rock molto Americano di tre decenni fa. In quel caso otterrete una mezz’ora di sana e sudaticcia allegria.