Copertina 7

Info

Anno di uscita:2002
Durata:40 min.
Etichetta:Copro
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DEMONOLOGY
  2. LOST BOY
  3. HE SEEMS TO BE SMILING
  4. 8 YEARS
  5. CHRIST BUCK-RU
  6. BLIND DEAD JOKE
  7. 9 THE BLAST
  8. HATE/HIGH/TRADE

Line up

  • Carlo Bellotti: vocals
  • Fabio Baini: bass
  • Alvaro Buzzegoli: drums
  • Ritual: guitars
  • Skank: guitar

Voto medio utenti

Ascoltando “Convulse All Star” non si può non pensare che all’idea di coraggio. Sarebbe stato semplice per i GF93 campare di rendita con quanto di buono fatto nel passato oppure adattarsi ad un trend in una maniera uniforme cercando di campare all’ombra di Korn, Coal Chamber e dei mostri sacri del genere. Invece…invece la band italiana ha realizzato un disco originale, personale in cui respirare un modo di pensare la musica certo moderno ma non studiato a tavolino, quanto frutto di un percorso inziato nel 1997 con “Beaten”, proseguito con G.oetia .Fetish” del 1999 sino a Convulse All Star”. I GF93 sono riusciti a quadrare il loro personale cerchio incanalando l’aggressività sonora in una forma musicale dal tono profondamente dark, aspetto comunque genetico nel loro stile, ed allo stesso tempo melodica, soprattutto grazie a vocals molto versatili. A dispetto di riff pesanti e di una produzione molto piena in cui si riversano in oscuri angoli manipolazioni elettroniche, i brani sono di impatto immediato, a partire dall’iniziale “Demonology”, con un intreccio di chitarre, cantato rappato di grande effetto, proseguendo con “Lost Boy” forte di una riuscita commistione tra elettronica e rock, salvo poi scatenarsi il tutto in un metalcore ben più violento. “He Seems to be smiling” è il pezzo ‘heavy psycho-melodico’ che i Machine Head avrebbero voluto scrivere nel loro periodo migliore, mentre in “8 Years”, la band sviluppa trame emo-core, ricoprendole della potenza di cui le loro chitarre sono capaci. Questo pezzo segna una specie di spartiacque nel disco che scatena negli episodi successivi i momenti più aggressivi e violenti in cui i GF93 spiegano la loro lezione nu- metal con bordate come “Christ Buck-RU”, “Blind Dead Joke”, “9 The Blast”, Hate/High/Trade”, evocando visioni cupe ed apocalittiche grazie soprattutto all’ossesività di “9 The Blast” e la cupezza dell’ultimo pezzo, perfetto esempio di fusione tra metal e dark. Ad un piano nascosto nei minuti che seguono sino alla fine del disco il compito di chiudere un lavoro forte, denso di emozioni e musica da ascoltare, vedere e divorare.
Recensione a cura di Emanuele Rossi

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