Copertina 6

Info

Anno di uscita:2003
Durata:46 min.
Etichetta:Crash

Tracklist

  1. HATE
  2. LEGEN BELTZA
  3. INSANITY
  4. BLACK STAR
  5. DYING
  6. NUCLEAR WINTER
  7. KLAUSTROPHOBIA
  8. ETERNAL LIFE
  9. ALAITZ
  10. ONLY HUMAN
  11. AWAITS YOU

Line up

  • Ekaitz: guitars
  • Azkue: guitars
  • Xanti: vocals, bass
  • Edorta: drums

Voto medio utenti

Descritti da più parti come gli Annihilator spagnoli, questi Legen Beltza propongono un thrash indubbiamente devoto a Jeff Waters (che guarda caso è il mixerista del disco), ma non privo di influenze più estreme, soprattutto per quanto riguarda il cantato, che spesso rasenta il death. Nel complesso questo "Insanity" è un lavoro solo discreto, che non dice niente di nuovo e trascendentale: convincono "Legen Beltza", "Aliatz" e la title-track, non fosse per certe uscite growling a mio avviso fuori luogo, mentre lasciano il tempo che trovano brani quali la opener "Hate" o "Black Star". Quello che invece proprio non entusiasma è la produzione del lavoro, ad opera di Aitor Arino, davvero scarica ed esile nei suoni: la batteria suona come uno schiaffetto sulla guancia, mentre le chitarre, nonostante il loro sound trendy un po' moderno e compresso, non graffiano come dovrebbero. Qua e là i Legen Beltza sbattono nei loro pezzi anche qualche influenza thrash figlia di Vio-lence o Megadeth, tanto che si sfiora il plagio clamoroso con "Dying", che potrebbe uscire tranquillamente dagli scarti dei dischi di Dave Mustaine degli anni '90. Una menzione d'onore la meritano, invece, la copertina e l'artwork, ad opera di JP Fournier (Immortal, Impaled Nazarene, Edguy etc...). "Insanity" è un album comunque sufficiente, perché suonato molto bene e con qualche (seppur sporadica) buona idea; l'originalità della proposta del gruppo è un particolare sul quale qualunque amante del thrash lunatico e schizofrenico potrebbe soprassedere se solo i pezzi contenuti fossero tutti di alto valore, con grandi riff e linee sopra le righe. Così purtroppo non è, tranne per qualche rara eccezione, e così "Insanity" scivola via pian piano verso l'oblio dopo appena una decina di ascolti; sicuramente tra un paio di anni lo ritroverò impolverato assieme alla maggior parte delle uscite di questi tempi. Se avete comunque soldi da scialacquare con dischi mediocri, provate a dare un ascolto a questi Legen Beltza; in caso contrario, passate oltre.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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