Copertina 6

Info

Anno di uscita:2003
Durata:44 min.
Etichetta:Animatronic
Distribuzione:Millennium Promo Agency

Tracklist

  1. SLAVE
  2. EVIL ELEMENT
  3. RAPTURED
  4. FEEDING ON A LOWER MAINLINE
  5. PROVOKE THE INVOKED ONE'S
  6. 2#SECOND
  7. FUEL FOR FEAR
  8. STRANGLED IN
  9. AWAKEN

Line up

  • Ronald van Gelder: bass
  • Roeland Visser: vocals, guitars
  • Rob Los: guitars
  • Cristiaan Visser: drums

Voto medio utenti

Nonostante i Taste Of Insanity esistano da ben otto anni la loro discografia include soltanto due release, vale a dire un demo uscito nel 1999 e il debut album di cui parlerò in questa recensione, intitolato "Anima". Il cd in realtà risale a ben due anni fa (ed è stato pubblicato per la label di proprietà della band stessa), ma è giunto in redazione soltanto adesso: tutto ciò mi fa pensare che questo quartetto non abbia proprio capito quanto sia importante fare una promozione adeguata alle proprie produzioni, perciò credo che in futuro farebbe bene a concentrarsi sulle cose che gli riescono meglio (cioè comporre canzoni...) e ad affidare il resto a un'etichetta discografica che si sappia muovere nella maniera più opportuna!! Per quanto riguarda la musica c'è da sottolineare che le nove tracce incluse appaiono subito come un tentativo di mescolare generi diversi tra loro, anche se in questo caso non si può parlare di crossover vero e proprio perché c'è una forte predominanza di elementi legati al metal "estremo" di stampo più tradizionale. In poche parole i TOI propongono un thrash/death/core piuttosto potente e brutale, che però ogni tanto dà spazio a qualche momento un po' più melodico e rilassato: in alcuni brani (come ad esempio "Fuel for fear", "2#second" o "Strangled in") quest'alternanza è più netta e viene anche accentuata dal tipo di vocals utilizzate, che includono sia lo screaming che la voce pulita. I pezzi appena nominati sembrano una via di mezzo tra Slayer e System Of A Down e sono senz'altro tra i migliori del disco, ma in generale non si può negare che anche tutti gli altri siano abbastanza gradevoli all'ascolto. Il problema sta nel fatto che attualmente sono davvero troppe le formazioni dedite a un sound simile a quello dei Taste Of Insanity, e quindi "Anima" non riesce a stupire più di tanto: forse il materiale che contiene poteva apparire più innovativo quando è stato composto (cioè tre o quattro anni fa!), ma ora come ora non riesce a fare un grande effetto. In poche parole il "fattore temporale" ha giocato davvero un brutto tiro al gruppo, che è arrivato in ritardo rispetto a certe tendenze della musica odierna. Speriamo che le cose vadano meglio con la prossima release...
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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