Dopo lo splendido "Emissaries" ed il contratto nuovo di zecca che è valso loro le attenzioni della prestigiosa e sempre più potente Nuclear Blast, aspettavo al varco gli israeliani Melechesh con questo nuovo lavoro in studio: e ora che siamo alla resa dei conti, cosa dire di "Epigenesis"? Ad essere onesto, visto il cambio di label, mi sarei aspettato un ammorbidimento del suono, ma fortunatamente il black/thrash del combo è risultato sostanzialmente immutato, anche se pare che il gruppo abbia alzato un po' il piede dall'acceleratore: lo si capisce subito con l'iniziale "Ghouls Of Nineveh", tanto lineare quanto suadente nel suo flavour come sempre orientaleggiante, così come "Mystics Of The Pillar". Ma non tutto il disco è così, "The Magickan And The Drones", "Sacred Geometry", l'anthemica "Grand Gathas Of Baal Sin" o "Defeating The Giants" sono bordate in puro stile black/thrash, una tempesta di sabbia nel deserto in cui gli elementi mediorientaleggianti sono veramente la ciliegina sulla torta. Anche in "Epigenesis" troviamo gli immancabili intermezzi etnici, rappresentati da "When Halos Of Candles Collide" e "A Greater Chain of Being" che catapultano anche l'ascoltatore più frigido in una tenda in mezzo al deserto mentre degusta il miglior tabacco speziato di un narghilè mentre i cammelli riposano sotto una palma. Il pezzo più ambizioso di "Epigenesis" è l'epica e maestosa titletrack che si snoda per 12 minuti di durata e rappresenta la degna chiusura di questo album.
In definitiva siamo dinnanzi ad un'ennesima conferma da parte dei Melechesh, che a discapito di una popolarità forse non troppo vasta sono sempre riusciti a proporre musica di qualità. E nemmeno con il passaggio alla Nuclear Blast i nostri si sono montati la testa e sono riusciti a sfornare un altro grande disco, in grado di soddisfare i vecchi fan e probabilmente di avvicinarne altri a questa ottima band. Bene così dunque, ed in prospettiva del tour 2011 in compagnia dei Nile c'è già da leccarsi i baffi..