Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:20 min.
Etichetta:Incipit Recordings

Tracklist

  1. MY LUNGS
  2. THIS EVENING IN THE CITY
  3. TO SPY THE PLEASURE
  4. YOU WANT A PERFECT SOUND
  5. FEARFULL

Line up

  • Daila Nigrelli: vocals
  • Stefano Genero: guitars
  • Roberto Pecchioli: guitars
  • Annalisa Alfaioli: bass
  • Giacomo Pucci: drums

Voto medio utenti

Caspita quanto adoro questo “lavoro”.
Anche quando non sono particolarmente bendisposto nei confronti di un disco e di un gruppo, può riservare grandi sorprese.
La ragione di questa mancata “propensione” è probabilmente più legata alla mia (fiera) appartenenza alla “vecchia guardia” che non a questioni specifiche … insomma come si fa ad essere invogliati all’ascolto e alla stesura della relativa recensione da un promo senza copertina, contenuto in un’anonima bustina trasparente, senza la benché minima traccia di una nota biografica (e nel caso in cui si fossero smarrite durante le fasi redazionali di consegna, mi scuso immediatamente dell'ingiustificata reprimenda)?
Lo so, siamo nell’era della tecnologia, della rete, dei myspace, dei social network ecc. ecc., ma credo che per una band emergente un minimo di supporto divulgativo di tipo cartaceo sia comunque funzionale e molto utile, anche in questa nostra Società dell’informazione esuberante e incontrollata. Mentre mi rendo conto di essere stato comunque fortunato (almeno è un tangibile pezzo di policarbonato e alluminio, e non un insieme di freddi file audio compressi con chissà quale “strano” algoritmo!) e di essere vittima di una contraddizione di base (la stessa webzine attraverso cui esprimo con tanto godimento la mia passione per la musica è una gloriosa figlia di quei tempi che, per certi versi, faccio fatica a digerire completamente!), arrivo, finalmente, all’oggetto istigatore di questa lunga introduzione: i Full di San Miniato e il loro Ep “Stain on my dress”.
E’ sufficiente un’audizione del dischetto dei toscani a far scomparire ogni dubbio o benevola paternale, ogni eventuale sterile disquisizione sociale, arrivando persino a biasimarsi per aver aspettato così tanto, e per futili motivi, a sottoporsi a tale gratificante sessione.
E’ il potere della musica e del talento, e in questo caso sarebbe meglio dire che si tratta, innanzi tutto, della forza dominante della voce umana, la quale, splendidamente modulata come avviene nella laringe di Daila Nigrelli, rappresenta ancora un incredibile e concreto mezzo espressivo, anche quando tutto intorno sembra diventato virtuale: i rapporti, i sentimenti, a volte la vita stessa.
Immaginate una P.J. Harvey, aggiungete un pizzico di Bjork e ammantatele di atavico calore soul e avrete solamente un’idea vaga di cosa è capace la Nigrelli, abilissima, con l’ovvio contributo degli altri membri dei Full, nell’entrare in contatto con la vostra anima per mezzo di un rock alternativo malinconico, vibrante e liquido che sembra evocare momenti che rotolano e fuggono, opportunità viste e perse, tensioni e fragilità, in una pienezza emotiva difficilmente rintracciabile in una band agli inizi della sua carriera ufficiale.
Il graffio disturbato di “My lungs” (un po’ a-la Queen Adreena!), le inquietudini di “This evening in the city”, il clima da raffinato night-club di “To spy the pleasure”, i frementi saliscendi di “You want a perfect sound” e le ombre pulsanti di “Fearfull”, vi porteranno in un singolare universo sonoro, dove convivono Radiohead, Cure, Ours, le già citate Polly Jean e Bjork Guðmundsdóttir e perché no, anche qualcosa di Amy Winehouse e Duffy (senza voler scomodare le grandi del rhythm n’ soul).
Si potrebbe criticare la scelta di un approccio troppo spostato sulla cantante, in cui il dinamismo dei brani appare sacrificato sull’altare di corde vocali superiori per timbrica e interpretazione, ma è un aspetto censurabile solo fino ad un certo punto, per un gruppo che all’esordio cerca di giocare tutte le sue carte migliori e sono sicuro in futuro, cancellando questa piccola macchia (se così vogliamo chiamarla!) dal suo elegante e sontuoso vestito, acquisirà anche maggiore sicurezza e convinzione sotto il profilo della vitalità compositiva.
Debutto con i fiocchi, e chi se ne importa della biografia …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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