Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2010
Durata:50 min.
Etichetta:Karthago

Tracklist

  1. HELLRAISER
  2. UNBREAKABLE
  3. METAL WAR
  4. HELLWINGS OF FIRE
  5. DIE FAST
  6. LOVEBREAKER
  7. ARMAGEDDON
  8. THE FALLING ANGEL
  9. RAPTOR

Line up

  • Alec "Al Ravage" Firicano: vocals
  • Dirk Johannsen: guitars
  • Björn Bombach: bass
  • Martin "Z-Iron" Zellmer: drums

Voto medio utenti

In questo freddo aprile 2010 arrivano a scaldarci i gustosi Steel Mind, autori di un heavy metal classico che farebbe contento il più intransigente fan dei leggendari Stormwitch, come sfacciatamente dichiarato dal suo fondatore Dirk Johanssen, ex ascia dei Ritual Steel, in cerca di revival dei "powerful '80s".

Non credete di trovarvi dentro qualcosa che assomigli al concetto di originalità ma solamente tanto sudore, divertimento e polvere di strada: ascoltare i pezzi di questo "Raptor" fa tornare alla memoria i viaggi con gli amici, le tavole improvvisate in mezzo ai campi e le grigliate a base di alcool e musica, il tutto in un incredibile viaggio nei favolosi anni '80 anche grazie alla ruvida e graffiante voce di Al Firicano, frontman dei ben più celebri statunitensi Ravage, dediti ad uno speed metal di matrice statunitense e pubblicati dalla Metal Blade.

La ben più piccola Karthago è comunque meritevole foriera degli Steel Maid, come detto più classicamente teutonici ed irresistibili nelle loro cavalcate a nome "Unbreakable" e "Metal War", autentiche colate di acciaio fuso come tanto andavano di moda in passato, con tematiche ed ambientazioni piuttosto oscure ed "evil", come manifestato dalla malvagia e cadenzata "Hellwings of Fire", davvero un monumento di amore e di passione per la sacra fiamma del metal ottantiano.

L'entusiasmante refrain di "Lovebreaker" sembra estrapolato da un film americano tipo "Vice Versa", "Nightmare" o "Morte a 33 giri", e chiudendo gli occhi possiamo immaginare i titoli di coda che scorrono, facendoci sentire 20 anni più giovani; anche "Armageddon", vero anthem che ai concerti (ammesso che ci vada qualcuno) farà sfracelli, e la furiosa e veloce "Die Fast" mantengono la qualità e le intenzioni degli Steel Maid, autentica ed inaspettata, nonchè sconosciuta, sorpresa positiva di questa prima metà del 2010.

Assolutamente imprescindibili per ogni nostalgico degli eighties e per tutti quelli che ancora si emozionano nell'ascolto di classici come "Rats in the Attic", "Ravenlord" o "Walpurgis Night": heavy metal will never die !!!!!!!!!
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Inserito il 24 apr 2010 alle 09:06

Be my slave Eternal slave Follow me down to The shadow of my grave Al solito Graz ha ragione: grand bel disco!!!

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