Copertina 7

Info

Anno di uscita:2010
Durata:53 min.
Etichetta:ProgRock Records

Tracklist

  1. EPILOGUE (...IS WHERE WE START)
  2. RUDE AWAKENING
  3. LEAF MOTIF
  4. LULLABY
  5. BONFIRES
  6. UNFAIR
  7. SEASONS CAME TO PASS
  8. FAR FROM COINCIDENCE
  9. DESPAIR
  10. WINDS OF DREAD
  11. FAREWELL
  12. PROLOGUE (WHERE WE END...)

Line up

  • Javier Landaeta: guitars
  • Antonio Silva: guitars
  • Rafael Sequera: guitars
  • Alfredo Ovalles: keyboards
  • Jorge Rojas: bass
  • Miguel Moliné: drums

Voto medio utenti

Formatasi nel 2004, la band venezuelana Echoes debutta con l'album "Nature/Existence". Lavoro in bilico tra progressive rock e metal, influenzati da band quali Dream Theater, Rush e Pink Floyd, il tutto condito da atmosfere anni '70 e tradizioni etniche. Prima band strumentale a vincere il rock festival nazionale Alma Mater a dimostrazione di indiscusse qualità musicali interpretative dense di originalità, come ad esempio l'uso del cuatro (strumento ritmico folk venezuelano suonato con una particolare tecnica che consiste nell'effettuare uno "stoppato" anche nel levare), simile all'ukulele.
Gruppo formato da tre chitarre, basso a sei corde, tastiere e batteria che si avvale di un quartetto da camera e musicisti di grande spessore come quella di Dave Duffus. Gli Echoes riescono a mescolare diversi momenti musicali facendo breccia su emozione e passione conferendo all'intera produzione un marchio di fabbrica ben delineato.
Ad aprire l'album "Epilogue (...Is Where we start)" ci catapulta con grande enfasi in sonorità profonde ad effetto, atmosfere evidenziate con grande successo come nella superba "Leaf Motif", motivo ricco di originalità in cui la band riesce a esprimere al meglio potenzialità indiscusse, grande l'impatto con una sei corde dirompente. Qualità che emergono anche durante l'ascolto della convincente "Bonfires", una brillante performance con variazioni ritmiche ben distribuite dense di accattivanti soluzioni melodiche. "Winds of Dread" risulta, per la sua articolazione, la traccia più interessante dell'intero cd, ficcante e armonica al tempo stesso è in grado di emozionare fin dal prime battute. "Winds of Dread" ci porta ad atmosfere barocche viaggiando nel tempo attraverso influenze floydiane e suoni raffinati con chiara impronta prog.
L'album è veramente piacevole infarcito sapientemente di innumerevoli situazioni melodico compositive, con il compito di esplorare e sviluppare il tema dell'amore dove gli epiloghi rappresentano gli inizi di nuove esperienze e le rotture sono il prologo della vita che ricomincia.
Recensione a cura di Carmelo 'Lino’64' Nazzaro

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.