Dopo vari demo ecco apparire sul mercato discografico la band bergamasca Dark Shines con l'album "Last Chance", band che si colloca nell'area post punk rock pop non disdegnando spolverate alla Jane's Addiction e Blur per poi attraversare lontanamente l'Indie Rock e il Grunge. "Uniform" apre i battenti, sonorità semplici e buona presenza vocale dell'energica Rosaria Cirfiera, protagonista assoluta della successiva "Till The End Of The Day", pezzo orecchiabilissimo e caratterizzato da melodie ben strutturate. "Slow Motion" ripercorre schemi e ditteggiature lineari, condite da riff taglienti e strutture melodiche interessanti. Toni dimessi si distinguono durante l'ascolto di "Sick", pezzo piuttosto evanescente in cui si evidenzia la poca incisività e originalità dei brani. Aspetti che si rivelano tali anche in un pezzo come "Haunting", buona verve canora e influenze alla Iggy Pop non bastano a farlo decollare con decisione. Atmosfere cupe in "Cris Cries", motivo interpretato con passione dalla vocalist Rosaria ma sempre attestato su articolazioni melodiche deficitarie e stucchevoli, peculiarità che vengono abbandonate momentaneamente grazie all'ottima impronta ritmica della vivace "Give Me Back My Soul" e la dolcissima "City" ben sviluppata e in grado di rappresentare una delle più interessanti tracce dell'intero album. La cupa "Welcome to my Life" ridisegna situazioni già sentite e il risultato non sembra creare eccessivi sussulti a differenza dell'esplosiva RedRum", brano tagliente e carico di energia in cui la band appare dare il meglio di sè liberando tutta la propria identità musicale.
"Last Chance" è un cd che non lascerà il segno, la speranza e che la sottile anima dei Dark Shine possa materializzarsi nel prossimo futuro con piglio più autoritario, concedendo più spazio a un lavoro di gruppo e non ad una totale sudditanza nei confronti di una cantante che assume le fattezze del padre padrone.