Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2003
Durata:48 min.
Etichetta:AFM
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. FALLEN ANGEL
  2. BROKEN VOW
  3. EVIL IN YOU
  4. STRONGER THAN YOU THINK
  5. THE CURTAIN WILL FALL
  6. ONE MILLION MILES AWAY
  7. RIGHT OR WRONG
  8. SHINING STAR
  9. STREETS OF MY DREAMS
  10. CAPRICE NO.16
  11. PRINCESS OF ICE

Line up

  • Mats Leven: vocals
  • Olaf Lenk: guitars, keyboards
  • Rainald König: guitars
  • Jürgen Lucas: drums
  • Sascha Feldmann: bass

Voto medio utenti

I tedeschi At Vance sono sicuramente una buona band che a mio avviso è stata spesso sopravvalutata. Sin dagli esordi il loro motore è stato rappresentato dal duo chitarra/voce Olaf Lenk e Oliver Hartmann, due musicisti più che validi e che fino ad oggi sembravano un team affiatato e destinato a durare a lungo. Invece, dopo quattro discreti album, Oliver Hartmann ha scelto di prendere altre strade abbandonando gli At Vance a favore di una nuova carriera solista. A questo punto Lenk non c'è stato molto a pensare sopra e (chissà se stuzzicato dall'idea di "clonare" in maniera ancor più convincente Malmsteen) ha deciso di integrare i ranghi degli At Vance con il noto vocalist Mats Leven, appunto al fianco di Malmsteen su "Facing The Animal" ('97), anche se a mio parere le cose migliori Leven le ha poi fatte con i Dogface. Quante righe senza aver ancora parlato di "The Evil In You". Non che ne occorrano poi molte, se non per fare paralleli a destra e a manca: gli At Vance fanno metal neoclassico. Si spazia da brani più dinamici come le tiratissime "Right Or Wrong" e "Streets Of My Dreams" ai due lentoni strappa...lacrime "Shining Star" e "One Million Miles Away", quest'ultima davvero tirata troppo per le lunghe. Tra tutte si segnala in positivo la cadenzata "The Evil In You", ricca di feeling e non così scontata come risulta "The Curtain Will Fall" e senza sfiorare la noia di "Right Or Wrong". I fans del gruppo, sopratutto quelli che non volteranno loro le spalle dopo l'abbandono di Hartmann, troveranno pane per i loro denti, gli amanti del power neoclassico troveranno una discreta vetrina per quelle atmosfere a cui sono abituati, ma poco altro. Un album ben suonato e prodotto, anche scorrevole e con qualche spunto interessante, come l'opener "Fallen Angel" o "Stronger Than You Think", d'altra parte troviamo invece l'inutile e pretenzioso rifacimento di "Caprice n°16" (di Nicolò Paganini). Nel complesso un lavoro davvero troppo poco personale, e nonostante la bravura di Leven, la fuoriuscita di Hartmann non è stata sicuramente vantaggiosa sotto questo aspetto.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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