Copertina 7

Info

Anno di uscita:2003
Durata:54 min.
Etichetta:Videoradio

Tracklist

  1. DOG’S LIFE
  2. THE SAME WAY FOR EVERYONE
  3. SIENTATE UN MOMENTO
  4. AND THE BEAUTY OF BLACK COVERED EVERYTHING
  5. LOST ANIMALS
  6. SPECIAL THANKS TO THE SHIT
  7. ONE AGAINST ALL
  8. BURNING THE PEDESTALS
  9. THE BACK OF THE MEDAL
  10. NELLE MIE NOTE (TUTTA LA RABBIA)
  11. AS PERFECT AS YOU WANT US
  12. TRAPALLEIROS FORAJIDOS
  13. THE DARKNESS LOOK FOR US, CALL US AND TEMPT US
  14. THIS IS OUR RAGE
  15. CAN’T LIVE WITHOUT WATER

Line up

  • Loredana Moresi: voce
  • Sebastiano Moresi: chitarra, voce
  • Maurizio Veri: basso
  • Erick Vinticinco: batteria

Voto medio utenti

Considero il presente “Dog’s life” il primo album ufficiale degli Italo-Svizzeri Falling Silence, visto che il precedente “Shadows” da me recensito tempo fà si presentava come un’antologia del meglio prodotto dalla band nei primi anni di vita.
Ora il gruppo ha ottenuto un sospirato contratto con l’etichetta Videoradio, che si occupa principalmente di nomi piuttosto famosi della musica leggera ma sostiene anche interessanti linee di classica, jazz e rock alternativo.
I Falling Silence, spronati dalla buona opportunità, sembrano aver raggiunto un ottimo livello compositivo nel loro metal di stampo moderno, una maturità di songwriting che si riflette nella personalità dei brani curati nei particolari, ciascuno con la propria anima ben delineata.
In sostanza, pur esprimendo un nu-metal assai violento il gruppo non si limita a picchiare come un ossesso, cercando invece soluzioni varie e talvolta brillanti, accellerando e rallentando i ritmi con criterio, inserendo passaggi melodici ed emozionali, giocando con gli idiomi e con i contrasti vocali in modo più frequente ed efficace rispetto al passato.
Grande merito và dato alla cantante Loredana Moresi, autrice di quasi tutti i testi ed interprete versatile cosa indispensabile per uno stile che privilegia la fase vocale, che ci regala una prestazione ricca di grinta e passione dosando alla perfezione aggressività e sentimento.
Il quartetto è comunque cresciuto sotto tutti gli aspetti. Riffs al vetriolo e ritmica d’assalto a tratti tribale, lo screaming del chitarrista Sebastiano, alcuni passaggi solistici ficcanti come nell’acida “Special thanks to the shit”, uno dei pezzi migliori, ritornelli energici lontani dalla ruffianità poppeggiante di certo crossover d’oltreoceano, nervose eruzioni simil-rap inserite in furenti contesti metallici, tutto sembra indicare una strada in discesa per questa formazione ora anche supportata da una label dal buon potenziale commerciale.
Forse possiamo attenderci ancora un ulteriore progresso nell’eliminazione di residue similarità con i maggiori interpreti del settore, ma lo sviluppo di una precisa linea autonoma è già a buon punto.
Per gli amanti del nu-metal intelligente e maturo i Falling Silence rappresentano una delle rivelazioni dell’anno.

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