Necromid - The Sleep Of The Reason

Copertina 5,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2009
Durata:non disponibile

Tracklist

  1. GREAT DEATH SHOW
  2. FINAL DESTINATION
  3. LONELINESS GATE
  4. LOVE IS A DISCHARGED GUN
  5. DEAD MAN WALKING
  6. VIOLENT REACTION
  7. REMEMBER THE DAY
  8. THE SLEEP OF THE REASON
  9. RED LIKE BLOOD
  10. CAN’T HELP FALLING IN LOVE (ELVIS PRESLEY COVER)

Line up

  • Antonio Sessa: vocals
  • Gionata "Jonny" Giribaldi: guitars
  • Luca "Luke" Alberti: keyboards
  • Peter Bernini: bass
  • Christian "Kry" Tallone: drums

Voto medio utenti

“The sleep of the reason” è il primo full length per i liguri Necromid, alle prese con un death melodico infarcito di metalcore che, sinceramente, non si regge proprio più. Milioni i gruppi, infatti, che negli ultimi anni hanno partorito album del genere, e risultare convincenti è ovviamente un’impresa sempre più complicata. I Necromid ci riescono solo in parte, in quanto il lavoro dei due chitarristi Gionata Giribaldi (fondatore del gruppo insieme al drummer Krysian Tallone) e Luca Bertoni risulta vario e in più parti dell’album anche particolarmente ispirato. Ma non basta a risollevare le sorti di un disco tutto sommato scialbo, che non presenta punti di spicco, e a lungo andare risulta troppo uguale a se stesso. I brani, presi singolarmente, sono certamente vari, a volte anche troppo, tanto da risultare un tantino dispersivi durante l’ascolto, ma sono al tempo stesso anche troppo simili tra loro, e fanno quindi sopraggiungere un certo senso di noia dopo il quarto/quinto pezzo. Se a tutto ciò aggiungiamo una registrazione decisamente troppo amatoriale per un full length, pur se autoprodotto, le cose precipitano alquanto. Ripeto, buoni spunti ci sono, e provengono quasi interamente dal lavoro delle due asce, mentre la sezione ritmica non sempre è all’altezza dei numerosi cambi di tempo presenti nelle songs, in quanto pur essendo tecnicamente preparata non è particolarmente fantasiosa come dovrebbe. Così come la voce, che per quanto vari tra parti urlate tipicamente deathcore e parti pulite, risulta troppo piatta per apportare qualcosa di veramente valido per la riuscita dei brani. Non voglio risultare troppo cattivo e demolire del tutto il lavoro dei Necromid, ma, come detto in apertura di recensione, hanno fatto una scelta al momento particolarmente difficile decidendo di suonare un genere dove tutto è stato detto, e in maniera decisamente migliore, quindi per cercare di emergere dalla massa e metter su un cd degno di nota devono lavorare molto più sodo. E dico questo in maniera costruttiva, perché durante l’ascolto di “The sleep of the reason” appare evidente che le doti per fare molto di meglio ce le hanno tutte. Per concludere, e per dovere di cronaca, vi dico che i brani viaggiano a cavallo di sonorità dedite in parti uguali al già citato metalcore, e a band quali Dark Tranquillity e Soilwork, di sicuro uno dei punti di riferimenti maggiori del factotum Giribaldi (ascoltate le sue aperture melodiche e capirete di cosa sto parlando…). Chiude l’album una simpatica cover del classico di Elvis Presley “Can’t help falling in love”, stravolta e quasi stuprata dalla vena death del gruppo…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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